Reinhard Marx: cardinale tedesco dal cognome famoso

Pubblicato il 5 Marzo 2013 alle 15:10 Autore: Redazione
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Reinhard sembra considerare la previsione di Karl, ma applica una correzione al suo pensiero: gli concede l’onore di aver previsto l’inevitabilità della crisi del capitalismo, ma la mancanza di una ispirazione spirituale tendeva a risolvere tutto con la rivoluzione: una virata che per certi versi prende per le corna la paura di molti economisti moderni: la replica della fine della Grande Depressione quando Franklin Delano Roosvelt, impotente di fronte alla soluzione del problema ebbe la “fortuna” di ritenere importante l’entrata nella Seconda Guerra Mondiale degli USA e da lì ottenne un Paese con una grande crescita economica spinta dall’industria militare, dando lavoro alle mogli dei soldati e a un’intera Nazione. Molti pensano che da questa Crisi possano nascere nazionalismi, difficoltà di mediazione e di sintesi nel comparto politico mondiale.

Il pensiero di Reinhard dà una sferzata spirituale a quello Marxista e per certi versi lo avvicina alla sua nemesi: il liberismo, generalmente sviluppato sull’uomo che si fa da solo, che la concessione delle massime libertà fa tendere all’equilibrio economico perché ogni componente del mercato si sistema in funzione della evoluzione. Paradossalmente la posizione del Cardinale Cattolico è una via di mezzo: una velata denuncia al peggio del Capitalismo, ma contemporaneamente una tirata d’orecchie alle soluzioni del tipo “spacco tutto” più viscerale che razionale. Il tutto in un libro intitolato “Il Capitale” in riferimento al proprio omonimo.

Il senso di questo pensiero va a incontrare una branchia dell’economia più emozionale, figlia di psicologi, economisti e filosofi che cominciando a scoprire che siamo fatti di emozioni (che sorpresa!) hanno approfondito lo studio di una economia emotiva, una finanza emotiva, branchia della famosa Intelligenza Emotiva di Goleman.

Per certi versi sembra una idea di mezzo: uomo presente a sé stesso, ma consapevole delle proprie emozioni e dei limiti che esse comportano inserendo la razionalità come correttore.

Non è detto si tratti di un papabile, anche perché “chi entra Papa in Conclave ne esce Cardinale”, ma sintomatico di una possibile evoluzione dell’economia mondiale se al Soglio Pontificio dovesse salire un Papa che sa attorniarsi di persone competenti in campo economico condito da ecumenismo e capacità diplomatica.

di Ivan Peotta