Parliamo di signoraggio bancario

Pubblicato il 20 Marzo 2013 alle 16:25 Autore: RockEconomics

La moneta apporta tre importanti vantaggi ad un sistema di scambi precedentemente basato sul baratto: funge da mezzo di scambio, da unità di conto agevole e soprattutto condivisa (il prezzo è espresso in termini monetari) e costituisce una riserva di valore durevole anche a distanza di tempo (la conchiglia, o l’oro, conservano efficacemente il loro valore, mentre una pagnotta lo perde molto velocemente).

Un’ultima cosa da sapere riguardo alla moneta, è la sua caratterizzazione come moneta-merce e moneta cartacea. La moneta-merce è moneta provvista di valore intrinseco, direttamente correlato all’oggetto elevato a mezzo di scambio: i sesterzi furono moneta merce in quanto costituiti da piccole quantità d’oro coniato, così come le sigarette ebbero funzione di moneta merce nei campi di prigionia durante la seconda guerra mondiale.

Questa caratteristica di valore intrinseco ci riporta però ad uno dei problemi riscontrati con il baratto: Il fumatore in un campo di prigionia è di fronte ad un problema non indifferente (oltre a tutti gli altri problemi derivanti, appunto, dall’essere in un campo di prigionia), ovvero scegliere se consumare le proprie sigarette o scambiarle con altri beni. Analogamente, l’oro è usato nell’industria, nell’artigianato, nei servizi (le otturazioni dentistiche, per esempio). Per questi motivi – e per altri di cui tratterò più avanti – si è abbandonata la moneta-merce aurea per passare alla moneta cartacea.

In Cina già nel 1300 era di uso diffusissimo la cartamoneta, il resto del mondo ha completato la transizione da moneta-merce a cartacea nel diciannovesimo secolo. La moneta cartacea è quella che tuttora utilizziamo per effettuare le nostre transazioni, ed è frutto di un “corso forzoso”: di fatto è carta stampata, il cui valore intrinseco è molto basso se non nullo, e quindi la legge interviene per conferirle dignità come mezzo di scambio, e valore in base al valore nominale stampato sulla banconota. Fino a non molti anni fa la moneta cartacea poteva in linea teorica essere scambiata con un equivalente quantitativo d’oro, prelevato dalle riserve statali. In pratica, il mercato dell’oro è sempre stato fortemente regolamentato in quanto riserva valutaria, ma questo non ha impedito la speculazione finanziaria sulle sue quotazioni, in particolare in periodi di forte sfiducia nei confronti di valute soggette a iperinflazione.

Punto secondo: il sistema bancario.

La banca è un intermediario finanziario, che funge da ente/agente per l’allocazione di risorse nel sistema economico. Quindi, il risparmiatore depositando il proprio denaro in banca è in una posizione di creditore della banca stessa, la quale accrediterà il valore del deposito sul conto elettronico del risparmiatore, e disporrà del denaro ricevuto per effettuare prestiti alle imprese o agli altri soggetti che giudica solvibili (ovvero in grado di restituire le somme ottenute). In questo senso le banche, grazie alla loro capacità di effettuare analisi e studi sui potenziali beneficiari dei prestiti in maniera più efficace, efficiente ed accurata dei privati, sono necessarie e funzionali all’allocazione ottima delle risorse.  L’interesse alla solvenza è ovviamente condiviso tra correntisti e le banche stesse.

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