Analisi del voto: Bologna

Pubblicato il 18 Maggio 2011 alle 22:01 Autore: Matteo Patané

Rispetto al 2009 la coalizione di centrosinistra avanza in tutti i quartieri, mentre Merola è in calo rispetto al suo predecessore a Borgo Panigale, Reno e Savena, alcuni dei quartieri più rossi della città. Il dato è emblematico: il centrosinistra avanza nettamente nei quartieri dove storicamente è stato più debole. E anche questo fenomeno porta il nome di Amelia Frascaroli. Se si confrontano infatti i dati della coalizione e quelli della lista Frascaroli si vede che il centrosinistra va meglio dove la Frascaroli ottiene risultati migliori: addirittura a Saragozza il la coalizione riesce ad incrementare i propri consensi rispetto al 2009 non solo in termini percentuali, ma anche come numero assoluto di preferenze. Non sarebbe del tutto errato dire che Merola ha vinto le elezioni proprio in quel quartiere storicamente ostile.

Il centrosinistra non riesce a fare cappotto nei quartieri. Malgrado nel quartiere più conservatore di Santo Stefano il centrosinistra prevalga sul centrodestra di circa 6 punti percentuale, l’effetto traino di Bernardini è tale che alla fine è proprio il leghista ad imporsi sul rivale di circa un punto, a riprova dello scarso appeal di Merola al di fuori della militanza di partito.

Navile, il popolosissimo quartiere settentrionale vero bacino di voti della coalizione, punisce seccamente il PD, con un -3% netto, e al contrario è il quartiere dove il MoVimento 5 Stelle ottiene le sue prestazioni migliori. In realtà nel quartiere incrementa anche il centrosinistra nel suo complesso, ancora grazie alla lista della Frascaroli. La crescita contemporanea sia del MoVimento che del centrosinistra mostra come vi siano ancora margini di convivenza per le due forze a Bologna, ed evidenzia una volta di più l’importanza di una civica gradita come la Frascaroli nella coalizione. È tuttavia evidente come la partita per il futuro politico della città partirà proprio da questo quartiere, e vedrà – con il centrodestra a quanto pare fuori gioco nella città – proprio centrosinistra e MoVimento come protagonisti.

In ultimo, come segno della ritirata del PD, il dato di Borgo Panigale. I democratici ottengono il 49,71%, scendendo al di sotto della maggioranza assoluta nell’ultimo quartiere dove la conservavano ancora. Oggi il dato può permettersi di passare inosservato, ma se il PD non saprà reagire a questa tendenza incorporando al proprio interno la voglia di novità del panorama politico progressista, queste elezioni 2011 verranno segnate dai politologi del futuro come l’inizio della fine di un modello di centrosinistra egemone per due generazioni.

Le elezioni 2011 sono state in ultima analisi in primo luogo un atto di forza del centrosinistra, uno scatto di orgoglio e di fedeltà da parte della città che consegna a Merola la vittoria al primo turno malgrado le ultime amministrazioni non esattamente brillanti e malgrado il PD lasci comunque qualcosa sul campo.

Ma sono state anche i semi della politica del futuro, un futuro che vede il MoVimento 5 Stelle stabilmente presente nei consigli comunali, un futuro in cui le loro istanze non potranno essere ignorate ed il cui elettorato non potrà essere ricondotto unicamente al voto di protesta. L’affinità programmatica tra il centrosinistra ed il MoVimento lascia presagire uno spostamento piuttosto fluido di voti tra i due schieramenti; la direzione, almeno per quanto riguarda Bologna, spetta all’amministrazione Merola stabilirla, con la qualità del suo governo.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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