Torino, analisi del voto

Pubblicato il 24 Maggio 2011 alle 22:45 Autore: Matteo Patané
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Ancora più che i risultati degli schieramenti possono quindi essere interessanti i dati relativi ai singoli partiti: la sorpresa più grande è che il PdL in cinque anni ha perso più voti del PD: -16.466 consensi per la formazione berlusconiana rispetto alla somma di Forza Italia e Alleanza Nazionale, -14.053 per i Democratici rispetto all’Ulivo; rispetto anche alle Europee 2009 ed alle Regionali 2010 è indubbio che un tale risultato sia senza dubbio da considerarsi molto lusinghiero per il partito di Bersani.
Le forze minori appaiono tutte invece in crescita rispetto al 2006: oltre all’IdV e alla Lega Nord – che però sono in calo rispetto al 2010 – spicca il risultato dei Moderati, seconda forza del centrosinistra e indubbiamente una formazione ormai ben radicata nel panorama politico torinese.
Tra i nuovi partiti spiccano senza dubbio in positivo SEL ed il M5S, entrambi in grado di superare i 20.000 voti, mentre FLI apre il proprio debutto elettorale con una vera e propria disfatta, fermandosi sotto le 6.000 preferenze.
In sofferenza infine anche l’UdC che rispetto al 2006 dimezza i propri consensi pagando presumibilmente il distacco dal centrodestra ed il richiamo al voto utile lanciato da entrambi i candidati principali.

Confronto del voto nei quartieri di Torino
Comunali 2006 – Comunali 2011

Scendendo nel dettaglio dei singoli quartieri si vede chiaramente come il centrodestra perda molti punti nelle circoscrizioni in cui era storicamente più forte, la I (-6,86%) e la VIII (-8,67%). Indubbiamente anche a Torino, come ad esempio a Milano, l’estremizzazione della campagna elettorale condotta dalla coalizione berlusconiana ha alienato le simpatie di parte dell’elettorato moderato, che si è rivolto al Terzo Polo – che proprio in queste due circoscrizioni ottiene i migliori risultati in senso assoluto – quando non addirittura al centrosinistra – che nelle due circoscrizioni indicate raggiunge le migliori performance in termini di tenuta rispetto al 2006.

Anche il centrosinistra appare in difficoltà in alcune sue roccaforti storiche: se le circoscrizioni II e X si mostrano tutto sommato fedeli alla coalizione, i cali accusati nella III e nella VI sono importanti, nell’ordine della decina di punti percentuale.
Nel caso della circoscrizione VI la tenuta del centrodestra fa pensare, oltre che ad un astensionismo mirato contro il centrosinistra, ad un saccheggio dei voti della coalizione da parte del Terzo Polo e del Movimento 5 Stelle, oltre che dei candidati minori di sinistra.
La circoscrizione III si presenta invece piuttosto atipica, in quanto qui entrambe le coalizioni perdono terreno, lasciano in totale il 17% circa in mano alle forze minori.
Questo andamento consente di inquadrare meglio il flusso di voti tra le aree politiche per quanto riguarda lo schieramento di centrosinistra, e cozza apertamente con l’idea comune dei ceti operai passati a destra, ed in particolar modo alla Lega Nord. Almeno per quanto riguarda Torino, infatti, le maggiori insoddisfazioni per il centrosinistra non vengono dall’area di Mirafiori quanto piuttosto dai quartieri della cosiddetta borghesia di sinistra, intellettuale, ben informata e poco militante.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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