Torino, analisi del voto

Pubblicato il 24 Maggio 2011 alle 22:45 Autore: Matteo Patané
fassino

Il risultato ottenuto consente al centrosinistra di sorridere e a Piero Fassino di governare con tranquillità, con 24 seggi (escluso quello del sindaco) in mano alla maggioranza in suo sostegno sui 40 totali. Di questi 24 ben 16 sono in mano al PD, 4 vanno ai Moderati, 2 a SEL e 2 all’IdV. I restanti 16 sono invece suddivisi tra le varie opposizioni: il Terzo Polo conquista due seggi, uno per Musy ed uno in quota UdC in quanto miglior forza della coalizione; due seggi vanno anche al M5S, mentre al centrodestra spettano 11 seggi, 9 al PdL (compreso Coppola) e due alla Lega. Infine, sarebbe entrato in Consiglio Comunale anche Domenico Coppola, il civico di destra che con una sapiente sfilza di liste civetta era riuscito a superare la soglia del 3%, se un ictus improvviso non lo avesse fulminato pochi giorni dopo il suo importante risultato politico. Sarà quindi il numero due della sua coalizione, Denis Martucci, a sedere in Sala Rossa.

Il compito che aspetta Fassino è senza dubbio arduo. Torino, grazie a Sergio Chiamparino, ha conosciuto momenti di buongoverno e motivi di orgoglio che le mancavano da lunghi anni, vivendo un decennio di rinnovamento e rilancio sociale ed economico costellato da grandi eventi come i Giochi Olimpici o la festa per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. La città è tuttavia un cantiere ancora in opera: la linea 1 della metropolitana è lungi dall’essere un progetto finito, e già si parla della linea 2; l’interramento del tracciato ferroviario e la nuova stazione di Porta Susa sono in pieno svolgimento, così come l’opera di riqualificazione dei quartieri periferici a partire dalla Borgata Vittoria ed il lungo Dora. Abbastanza per permettere alla stella di Fassino di risplendere quanto quella del suo predecessore e perpetuare la tradizione della buona amministrazione di sinistra sotto la Mole. Ma abbastanza anche, se l’ultimo segretario DS non saprà dimostrarsi all’altezza, per dissipare completamente l’eredità di Sergio Chiamparino.

L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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