Crescita 2.0, start up italiane ai nastri di partenza
“LiberAria Editrice pubblica libri che desidera leggere è contro l’editoria a pagamento e non chiede contributi economici per la pubblicazione, per l’editing e per la promozione delle opere edite”, così si racconta sul sito. Una casa editrice affamata di opere con “un forte senso della meraviglia, la capacità di sorprendere ed aprire scenari inediti, oltre alla capacità di spingere i lettori ad indagare la realtà che li circonda”, precisa Mattia Garofalo (rights manager e responsabile della collana di narrativa straniera di LiberAria).
“Come sosteneva Gustave Flaubert ‘Scrivere è un modo di vivere’. Noi alziamo la posta e lavoriamo perché anche leggere diventi un modo di vivere”, scrive LiberAria sul suo sito. L’auspicio è che questa prima fase di definizione e riconoscimento delle start up attraverso lo strumento legislativo, pur perfettibile a detta di alcuni operatori del settore, prepari il terreno non solo per un nuovo modo di fare impresa, all’insegna dell’innovazione e della professionalizzazione, ma anche per un nuovo modo di essere – e agire – in quanto comunità
(2) http://startup.registroimprese.it/report/startup.pdf