Europa League 2012-13: un bilancio finale

Pubblicato il 19 Maggio 2013 alle 11:20 Autore: Emanuele Vena

L’Europa League si è chiusa con il trionfo del Chelsea, che ha battuto 2-1 un Benfica che non ha assolutamente demeritato. Decisivo un gol di Ivanovic a 30 secondi dal fischio finale.

Per i blues è il secondo trofeo continentale consecutivo, dopo la Champions della scorsa stagione. Per il Benfica, invece, una doppia maledizione.

Quella del 93° minuto, che ha visto i lusitani perdere in 3 giorni praticamente sia campionato (con il gol subito nello scontro diretto contro il Porto, che ha portato questi ultimi al sorpasso in vetta alla classifica, ad una giornata dal termine) che Champions.

E quella di Béla Guttmann (allenatore ungherese del Benfica campione d’Europa nel ’61 e ’62) che, al momento della rottura con la dirigenza, subito dopo aver vinto la seconda coppa, pronosticò per il Benfica 100 anni di delusioni in campo continentale: ne sono passati 51, e quella con il Chelsea è per i lusitani la settima sconfitta consecutiva in una finale europea. Ottava in totale, se si aggiunge l’Intercontinentale persa proprio nel ’62.

Chelsea in trionfo

Chelsea in trionfo


Certezze.
A parte le finaliste, a meritare una citazione è il Basilea che, nonostante l’eliminazione ai preliminari di CL, ha confermato in EL (con il raggiungimento delle semifinali) le ottime prestazioni fornite nella scorsa Champions, che li aveva visti raggiungere gli ottavi di finale. A dimostrazione di non aver risentito della partenza di un gioiello come Shaqiri, approdato al Bayern l’estate scorsa.

Sorprese. La prima squadra da citare è senza ombra di dubbio il Fenerbahce, club turco giunto sino alla semifinale dopo diversi anni di assoluto anonimato (l’ultimo risultato di rilievo in Europa erano stati i quarti di CL nel 2008), con innumerevoli rimpianti per la gara d’andata contro il Benfica, vera e propria partita stregata con 3 pali ed un rigore fallito. Ottime anche le prestazioni del Viktoria Plzen che, dopo aver vinto il proprio girone precedendo i campioni uscenti dell’Atletico Madrid, ha impartito una vera lezione di calcio al Napoli ai sedicesimi (con un 5-0 complessivo), salvo poi cedere al Fenerbahce agli ottavi.

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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