Il difficile rapporto tra Pd e M5S

Pubblicato il 21 Maggio 2013 alle 11:45 Autore: Andrea Scavo

Questo lo sa Grillo, lo sa Casaleggio e lo sanno, pensa un po’, anche i democratici. Da qui il loro nervosismo e la loro strampalata provocazione. Il PD si sente stretto tra la logorante partecipazione al governo con Berlusconi e l’opposizione dei 5 stelle, che ogni giorno li inchioda alle loro contraddizioni e ne sottolinea le spaccature interne. I democratici sanno che il governo Letta li allontana (ancora di più) dalla loro base.

Lo hanno capito anche Grillo e Casaleggio. Le ultime mosse del M5S mirano infatti ad occupare strutturalmente lo spazio a sinistra del PD: dall’anti-berlusconismo estremo all’intellighenzia con la FIOM di Landini. Ascoltano con interesse i progetti di un “cantiere” a sinistra con Vendola, Rodotà, Barca. E il PD rischia di ritrovarsi senza una base.

Il vero conflitto politico di questa legislatura è stato infine dichiarato. Sono lontani i tempi in cui Bersani inseguiva Crimi e la Lombardi in diretta streaming. La nemesi dell’incompiuto centro-sinistra italiano non è Berlusconi (con il quale si governa), ma Grillo. Ne vedremo delle belle.

Andrea Scavo

L'autore: Andrea Scavo

Ricercatore in Scienze Sociali e Politiche. Si occupa principalmente di politiche pubbliche e processi di policy-making, network e multi-level governance, istituzioni e politiche dell'Unione Europea, ricerca socio-organizzativa e organizzazione aziendale, diritto del lavoro e commercio internazionale.
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