Champions League 2012-2013 un bilancio finale

Pubblicato il 27 Maggio 2013 alle 13:36 Autore: Emanuele Vena

Delusioni. La prima pagina la merita il calcio inglese. Dopo il trionfo del Chelsea nella scorsa stagione, nemmeno una squadra qualificata ai quarti, evento che non si ripeteva da 17 anni. Ancor più grave in un’annata come questa, in cui la finale si è giocata nel tempio di Wembley. Il “merito” è delle prestazioni soprattutto di Chelsea e Manchester City, inopinatamente fuori già ai gironi, benché molto difficili (Juventus e Shakhtar per i campioni uscenti, Borussia e Real per la squadra di Mancini).

Le uniche a salvarsi, pur se eliminate già agli ottavi, sono Arsenal (ko con onore contro il Bayern) e Manchester United, fuori contro il Real a causa anche di una clamorosa svista arbitrale. Pollice verso anche per lo Zenit di Spalletti, regina del mercato estivo con gli oltre 80 milioni spesi per Hulk e Witsel e fuori dalla competizione già a dicembre. Alcune righe anche per l’Udinese. Due grandi campionati in serie A (4° posto nel 2011 e 3° nel 2012) buttati via con due eliminazioni ai preliminari di CL con Arsenal (sbagliando molti gol) e Braga. Il folle cucchiaio di Maicosuel nella lotteria dei rigori contro i portoghesi è il sigillo finale di un biennio che, sul palcoscenico della CL, è semplicemente da dimenticare.

Discorso a parte merita invece il Real Madrid, a metà strada tra la “certezza” e la “delusione”. Nonostante la terza semifinale consecutiva (di per sé un ottimo risultato), i blancos mancano l’approdo in finale dal lontano 2002, ultima volta che si aggiudicarono il trofeo. Per la squadra che ha conquistato il maggior numero di coppe dalle grandi orecchie questo non può che essere un ruolino di marcia deludente, reso ancor più cocente dall’eliminazione per mano dell’outsider Borussia.

Statistiche. Il capocannoniere della CL 2012-13 è stato Cristiano Ronaldo, con 12 reti in 12 partite. Il re degli assist è stato invece Zlatan Ibrahimovic, a quota 7. Interessante anche un altro particolare: delle 8 squadre approdate ai quarti di finale, ben 5 lo scorso anno occupavano una posizione nel ranking UEFA al di sotto del 40-esimo posto. Segno di come il calcio continentale stia mutando pelle, tra nuovi sceicchi (PSG, Malaga) e palingenesi di vecchie glorie (Juventus e Borussia).

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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