Danimarca / I socialdemocratici tornano al governo
[ad]Politicamente si chiude una fase. In Danimarca la destra è al governo dal 2001, quando il liberale Anders Fogh Rasmussen successe al socialdemocratico Poul Nyrup Rasmussen. Dieci anni di governo di centro-destra, quindi, con la staffetta tra Anders Fogh Rasmussen (ora segretario della Nato) e Lars Løkke Rasmussen (che ha preso il suo posto nell’aprile 2009). Ora tocca a Helle Thorning-Schmidt.
La vera partita il nuovo governo la giocherà sul tavolo dell’economia, e non sarà una partita facile. Il paese scandinavo non se la passa bene.La Danimarcaha conosciuto la recessione nel quarto trimestre del 2010: una recessione che avrebbe riguardato anche il primo trimestre del 2011 se le stime di crescita non fossero state poi corrette a una crescita dello 0,1%. E’ solo nel secondo trimestre che qualcosa di concreto si è mosso: +1% nel Pil, grazie alle esportazioni e alla crescita degli investimenti. Ma le finanze non sono del tutto in ordine e il settore bancario è in sofferenza. Secondo le stime del governo presentate a fine agosto, quest’anno ci si aspetta un deficit al 3,8% e il prossimo anno al 4,6%. In più c’è la disoccupazione, nel mese di luglio arrivata al 6,1%. I danesi senza lavoro sono 163mila. Dall’inizio della crisi economica, nell’agosto del 2008, i disoccupati in Danimarca sono più che raddoppiati. Gli elettori danesi hanno scelto la ricetta socialdemocratica: stabilità dello stato sociale, investimenti, crescita. Helle Thorning-Schmidt dovrà vincere la sfida dell’economia, se vorrà davvero conquistare i danesi.