Perche’ no alla patrimoniale

Pubblicato il 23 Settembre 2011 alle 12:33 Autore: Gianni Balduzzi
sondaggi politici corruzione capitalismo


3) Una motivazione macroeconomica:

Come economisti ed osservatori hanno sottolineato (Giavazzi, Alesina, De Bortoli), in un Paese con già ridottissimi senso civico e fiducia verso lo Stato, un ulteriore prelievo sul risparmio diminuirebbe ancora di più quel patto sociale tra cittadino risparmiatore e istituzioni, aumentando evasione ed elusione, che già non a caso diminuiscono il gettito potenziale in Paesi come Francia e Australia, si può immaginare in Italia dove la fantasia e la creatività nel trovare modi di eludere sono sopra la media mondiale, e abbondantemente. Lo si è visto con la tassa di successione che dava un gettito abbastanza irrisorio per l’abitudine degli italiani di intestare anzitempo ai figli le proprietà. Per esempio visto che ci sarebbe una soglia abbastanza alta oltre la quale far scattare l’imposta non sarebbe difficile “spezzettare” il patrimonio facendo rientrare ogni pezzetto sotto la quota.
patrimonialeVi è poi un’altra ragione più prettamente economica: una imposta una tantum per dare uno shock e abbattere il debito al 90-100% non avrebbe i problemi precedenti, ma sarebbe una droga, un’alibi per non fare riforme per la crescita, o tagli, scomodi per le mille corporazioni e lobbies del Paese, esattamente come le svalutazioni della vecchia lira ma anche come l’entrata nell’euro, per motivi diversi. Si è dato fiato in un caso alla bilancia dei pagamenti e nell’altro si è abbattuto il servizio del debito, senza cambiare la struttura della spesa pubblica, renderla più efficiente, fare riforme che permettessero più crescita perchè nel breve periodo “andava bene così” e allora, perchè “rovinarsi il fegato” con sindacati e corporazioni? Peccato che a regime la bassa crescita, le inefficienze della spesa pubblica siano proseguite annullando gli effetti di quegli shock, ma in realtà quello che preme è instaurare un percorso di calo del rapporto debito/PIL costante, anche senza shock, cosa possibile con un ampio avanzo primario ottenuto grazie a tagli strutturali di spesa e a una crescita finalmente decente.

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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