Beirut tra incertezze e vecchie paure

Pubblicato il 6 Giugno 2013 alle 15:27 Autore: Ilenia Buioni

Quell’antico gioco chiamato diplomazia

Tra attacchi sinistri dell’artiglieria e strazianti raid aerei di rappresaglia, una serie di vittime senza alcun senso disegna il profilo della peggiore variante possibile, pronta a polarizzare anche il Paese dei cedri. Da una prospettiva privilegiata, ancora una volta è la Francia che osserva i timori e le fragilità della scomoda realtà politica libanese. Cosciente di rappresentare quella fetta di Occidente che meglio è capace di osservare i disagi attuali della regione, il Ministro degli Esteri francese Laurent Fabius – alcuni giorni fa in visita ad Abu Dhabi – ha mosso un accorato appello alle istituzioni libanesi affinché evitino in qualsiasi maniera “il contagio” del conflitto limitrofo (Le Monde).

Anche le inquietudini che agitano il Palazzo di Vetro di New York svelano una diplomazia traballante, imbrigliata nel dedalo di fiacchi negoziati. La comunità internazionale chiede che la violenza delle armi sia sostituita una volta per tutte dalla forza persuasiva del dialogo e a Ginevra – proprio in queste ore – il vice Ministro degli Esteri russo Gennady Gatilov comunica il rinvio della Conferenza di pace sulla Siria, motivato dalla necessità di trovare un accordo su questioni organizzative e modalità di esecuzione.

Mentre le missioni diplomatiche e i progetti umanitari adottano la Siria come referente privilegiato, un altro tassello del Medio Oriente è occupato a riflettere, non certo a riscrivere, il proprio dna. È chiaro che un coloratissimo mosaico multietnico e multiconfessionale è l’emblema di un Libano che sa reagire e ricostruire anche ciò  che si era appena recuperato.

Può leggersi tra i colori della sua bandiera il destino di questa Perla del Mediterraneo, dove due bande rosse fanno spazio alla bianca concordia, sfuggente ed effimera oggi come ieri. Alla fine solo un cedro, verde come la solidità e il misterioso equilibrio di un paese stretto tra il mare e la montagna, scomposto nelle sue molteplici identità e sintesi di modernità e tradizione.

 

Luttine Ilenia Buioni