La casa di Barbie a Berlino da maggio ad agosto, piovono le polemiche

Pubblicato il 9 Giugno 2013 alle 13:11 Autore: Nadia Ruggiero

Per niente convinte dalle buone intenzioni della Mattel, all’inaugurazione della casa berlinese le Femen hanno inscenato la loro protesta, dando fuoco ad una Barbie legata ad una croce e sfoggiando sul petto nudo la scritta “Life in plastic is not fantastic”, ispirata alla celebre canzone “Barbie girl” del gruppo pop Aqua. La band scandinava nel 1997 faceva uscire una divertente parodia della vita della Barbie, che nel video del pezzo trascorre la sua giornata tra un giro a cavallo e un party in piscina insieme a Ken ed amici.

 

Barbie Dreamhouse Experience Opens In Berlin

 

Non soltanto una questione di modelli e stereotipi. La bambola più accessoriata del mondo fa riflettere anche per altre ragioni. Varrà la pena ricordare una meravigliosa poesia di Gianni Rodari intitolata “Bambini e bambole”, che recita così:

 

La mia bambina ha una bambola,
e la sua bambola ha tutto:
il letto, la carrozzina,
i mobili di cucina,
e chicchere, e posate, e scodelle,
e un armadio con i vestiti
sulle stampelle, in folla,
e un’automobile a molla
con la quale
passeggia per il corridoio
quando le scarpe le fanno male.
La mia bambina ha una bambola,
e la sua bambola ha tutto,
perfino altre bamboline
più piccoline,
anche loro con le loro scodelline,
chiccherine, posatine eccetera.
E questa è una storiella divertente
ma solo un poco, perché
ci sono bambole che hanno tutto
e bambini che non hanno niente.

 

 

L'autore: Nadia Ruggiero

Di origini campane, si è specializzata in Mass Media e Comunicazione presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II e ha conseguito il master Social Media Marketing & Digital Communication alla IULM di Milano. Giornalista pubblicista iscritta all'Albo, per la testata online Termometro Politico ha inaugurato le rubriche culturali e contribuito alla redazione di numerosi articoli. Come addetta stampa ha curato una campagna di comunicazione per il lancio di un progetto musicale basato sul crowdfunding. Vive e lavora a Bologna.
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