Confederations Cup Tutto su Messico-Italia

Pubblicato il 16 Giugno 2013 alle 16:30 Autore: Emanuele Vena

Confederations cup: mentre gli azzurrini battono l’Olanda e preparano la rivincita in “salsa giovanile” della finale di Euro 2012 contro la Spagna, l’Italia di Prandelli è pronta al debutto in Confederations Cup, con l’obiettivo di rispondere immediatamente al brillante esordio dei padroni di casa del Brasile, che hanno travolto 3-0 il Giappone di Zaccheroni.

L’avversario degli azzurri sarà il Messico, allenato da De la Torre. La squadra americana, ammessa alla Confederations in quanto vincitrice della Concacaf 2011, è in un momento non esaltante, con 5 punti in 3 gare di qualificazione al Mondiale 2014 raccolti nell’ultimo mese contro avversari non irresistibili (1-0 alla Giamaica, doppio 0-0 con Panama e Costa Rica).

La “pareggite” acuta e la sterilità offensiva si protraggono in realtà da inizio 2013: gli ultimi 6 mesi hanno visto il Messico mantenere l’imbattibilità (l’ultima sconfitta risale ad agosto 2012, 0-1 in amichevole contro gli USA, mentre l’ultimo ko in gare ufficiali è datato luglio 2011, 1-0 in Coppa America contro l’Uruguay), collezionando però ben 8 pareggi (di cui 5 a reti bianche) in 9 gare e segnando appena 6 gol. Ciò ha portato ad un pericoloso terzo posto nel girone di qualificazione ai Mondiali (con 3 squadre che si qualificano direttamente e la quarta che accede agli spareggi) con un punto ma anche una gara in più rispetto ad Honduras, diretta inseguitrice.

Anche gli azzurri sono imbattuti nel 2013 (ultimo ko nel settembre scorso, 1-2 in amichevole contro la Francia, mentre l’ultima sconfitta in gare ufficiali risale al 4-0 contro la Spagna nella finale di Euro 2012, unico stop in gare ufficiali dell’era Prandelli), con 2 vittorie e 4 pareggi. Il buon ruolino di marcia, che ha visto la squadra di Prandelli pareggiare 3 scontri piuttosto ostici (le amichevoli contro Olanda e Brasile e la trasferta di Praga contro la Repubblica Ceca) e vincere in scioltezza 2 gare molto abbordabili (Malta e San Marino), è stato interrotto dalla figuraccia di qualche giorno fa contro Haiti, un 2-2 subito in rimonta negli ultimi 5 minuti.

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Quattro i precedenti tra le Messico ed Italia, con 2 pareggi ed una vittoria per parte. L’unico successo azzurro risale al Mondiale ’70, che vide i padroni di casa messicani travolti (4-1 ai quarti), mentre la vittoria degli americani risale al 2010 (1-2 in amichevole). Nel mezzo, due pareggi in altrettante gare dei gruppi di qualificazione ai mondiali 1994 (1-1 con momentaneo vantaggio di Massaro per gli azzurri) e 2002 (1-1 con pareggio finale di Del Piero).

Per quanto riguarda le probabili formazioni che si affronteranno al Maracanà, tempio del calcio brasiliano, in casa azzurri persiste il dubbio Balotelli, alle prese con una contrattura muscolare. La brutta gara contro Haiti ha spinto il ct Prandelli a provare in allenamento un modulo più coperto, che tenesse conto anche delle difficoltà fisiche del momento.

Probabilmente sarà 4-3-2-1, con Marchisio e la sorpresa Giaccherini (preferito all’acciaccato El Shaarawy) dietro all’unica punta. Novità anche in difesa, con Chiellini spostato al centro e De Sciglio preferito a Bonucci. Il Messico dovrebbe rispondere con un 4-2-3-1, che ruoterà attorno al “Chicharito” Hernandez, 25-enne attaccante del Manchester United.

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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