O Pirlo Redentor

Pubblicato il 17 Giugno 2013 alle 16:36 Autore: Lorenzo Stella
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O Pirlo Redentor

La vittoria era necessaria: la chiedevano i tifosi, la chiedeva la Federazione, la chiedeva Prandelli, la chiedevano gli azzurri e… la chiedeva la storia! Alla fine tutti sono stati accontentati: la nazionale italiana ha debuttato in Confederations Cup battendo la selezione messicana per 2 a 1 con una prestazione superlativa dei nostri assi da novanta.

I tifosi erano a dir poco delusi dopo i due match contro la Rep. Ceca e contro Haiti durante i quali gli azzurri non hanno impressionato, anzi. La Federazione, invece, voleva vedere la nazionale in azione in terra brasiliana dove, l’anno prossimo, si terranno i mondiali di calcio. Prandelli era alla ricerca del giusto assetto e della giusta alchimia di gruppo visto che, storicamente, è proprio il gruppo a determinare una vittoria italiana. I giocatori convocati hanno allontanato le critiche della popolazione e della stampa regalando una prestazione solida e muscolare. La vittoria era richiesta anche da una protagonista che, solitamente, nel calcio conta poco: la storia. Il match di ieri sera era, infatti, il centesimo di Andrea Pirlo con la maglia azzurra ed il regista bianconero ha trovato il modo migliore per festeggiare questa ricorrenza: una punizione/meraviglia delle sue.

La perla di Pirlo, osannato da tutti i 70 mila spettatori del Maracanà, è arrivata al 27°, subito dopo la traversa colpita dal messicano Guardado che fa venire i brividi a Buffon. Il punteggio è di uno a zero per gli azzurri quando Barzagli, per la prima volta in questa stagione, pasticcia in area e fa cascare Dos Santos facendo fischiare l’arbitro Osses che assegna il rigore ai messicani. Hernandez è l’uomo scelto per  calciare il penalty e non delude i tifosi de “El Tricolor” spiazzando Buffon.

L’Italia torna in possesso del pallino del gioco, continua a pressare i messicani e crea un paio di occasioni pericolose che vedono Pirlo sempre protagonista. La situazione non si sblocca e Prandelli decide di inserire Cerci al posto di Marchisio per tentare di allargare le maglie della difesa messicana. La strategia funziona e, grazie all’ariete azzurro, l’Italia scolpisce definitivamente il tabellone: al 78° Balotelli, servito da Giaccherini, dribbla Rodriguez e fredda Corona, il portiere messicano, con un potente destro.

A cinque minuti dalla fine Prandelli concede un minuto di gloria a SuperMario, ammonito per aver esultato togliendosi la maglia, che riceve la standing ovation. La partita termina quindi 2 a 1 e l’Italia può iniziare a concentrarsi sullo scontro contro il Giappone, in programma il 20 giugno, dove, con una vittoria, si può strappare il biglietto per le semifinali. La nazionale terminerà il girone con lo scontro più atteso: contro i padroni di casa il 22 giugno al Mineirao.

 

Lorenzo Stella

L'autore: Lorenzo Stella

Nato a Carmagnola (TO) il 3 ottobre del 1992, studio presso l'Università degli studi di Torino, corso di laurea in Scienze politiche e sociali. Scrivere è, da sempre, la mia più grande passione e, dopo aver scritto per alcune testate sportive locali, ho iniziato a scrivere per la testata on-line Termometro Politico nel maggio del 2013. Da febbraio del 2014 ricopro il ruolo di Vice-caporedattore della sezione sportiva di Termometro Politico.
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