Verso le regionali: Molise

Pubblicato il 28 Settembre 2011 alle 15:17 Autore: Matteo Patané

Particolarmente significativo è il dato delle quattro principali città della regione, Campobasso, Termoli, Isernia e Venafro. Il centrosinistra, che di solito riesce ad esprimersi al meglio nei grandi centri rispetto alle campagne, riesce a prevalere solo nel capoluogo regionale, cedendo invece in maniera piuttosto netta negli altri tre centri. In effetti, considerando come la città più popolosa, Campobasso, superi di poco i 50.000 abitanti, si può vedere come non esista in Molise un reale bacino elettorale di riferimento per il centrosinistra.

Altrettanto importante si è dimostrato l’effetto candidato: osservando i risultati a livello regionale si nota come Iorio, il candidato del centrodestra, abbia totalizzato due punti percentuali in più rispetto alle liste in suo sostegno, segno di particolare appeal personale. Scendendo tuttavia nel dettaglio a livello provinciale, si vede come Iorio abbia costruito il proprio successo personale essenzialmente nella provincia di Campobasso, dove riesce a raggiungere il 51,10% a fronte del 49,40% racimolato dalle liste che lo appoggiavano. Del tutto equivalenti invece i due candidati in provincia di Isernia.

molise
Confronto del voto in Molise
Regionali 2006 – (Regionali 2011)

A livello di coalizioni e schieramenti, la politica molisana pare essere passata in maniera pressoché indenne attraverso tutti gli sconvolgimenti degli ultimi 5 anni. Sono indubbiamente presenti le evoluzioni dei partiti preesistenti, come Popolo della Libertà e Partito Democratico, e i nuovi partiti come Sinistra Ecologia Libertà, e i partiti della cosiddetta sinistra radicale appaiono come Federazione della Sinistra; eppure le coalizioni appaiono sostanzialmente immobili rispetto al 2006.
Le uniche novità sono il passaggio dell’Udeur da centrosinistra a centrodestra e la presenza di un candidato del M5S e di uno dell’estrema destra.
Ciò che davvero però manca nel panorama politico molisano è la presenza del Terzo Polo centrista, ovvero in ultima analisi del distacco dell’UdC – che in questa regione raggiunge percentuali a due cifre ed è pertanto una compagine di prima linea – dal centrodestra. La scelta dell’UdC è causa diretta della difficile posizione di FLI, la formazione finiana fuoriuscita dal PdL: proprio questi due partiti sono infatti assieme all’ApI il nerbo del Terzo Polo, ma è indubbio che, voti alla mano, sia lo schieramento di Casini l’asse portante del fronte centrista. La decisione di Casini di appoggiare la ricandidatura di Iorio ha fatto in modo che il costituendo Terzo Polo si smembrasse in occasione di queste regionali, con l’ApI di Rutelli che si schiera a sinistra e con i finiani di Futuro e Libertà, che si trovano nell’impossibilità di schierarsi con il centrosinistra, il desiderio di non appoggiare il candidato berlusconiano e l’incapacità di produrre un proprio candidato, in una grave impasse. Sarà quindi sostanzialmente solo la libertà di coscienza a guidare il voto degli elettori di FLI.

La sfida di ottobre vedrà come candidati principali Iorio (che si ripresenta per il terzo mandato) per il centrodestra e Di Laura Frattura, scelto tramite le primarie, per il centrosinistra. Ad essi si affiancano Federico, espressione del MoVimento 5 Stelle, e Mancini, sostenuto da La Destra.
La coalizione conservatrice perde quindi l’appoggio dei partiti di estrema destra e – forse – di FLI ma guadagna quello dell’Udeur (oltre il 5% nel 2006 e accreditato tuttora di percentuali sopra il 4%), mentre il centrosinistra deve soffrire, oltre al cambio di casacca della formazione di Mastella, la concorrenza del MoVimento 5 Stelle.
Lo scenario appare quindi favorevole ad una rielezione di Iorio, come testimonia anche l’ultimo rilevamento sondaggistico CATI condotto da Digis in data 24 settembre 2011. Rispetto al 2006, la coalizione di centrodestra appare addirittura rafforzata, ben oltre la maggioranza assoluta, mentre è al contrario Iorio, la cui immagine pare essere decisamente più appannata, a valere meno dei partiti in suo sostegno e ad attestarsi al di sotto della soglia psicologica del 50%. Nel centrosinistra spicca invece il pessimo risultato del Partito Democratico, che vale meno della sola Margherita del 2006 ed è superato dall’IdV come primo partito della coalizione.

Il Molise pare dunque confermare la propria tendenza conservatrice, né appaiono al momento all’orizzonte elementi di politica locale in grado di ribaltare un tale pronostico. Saranno quindi eventuali temi di politica nazionale a poter ribaltare l’esito di un’elezione che allo stato attuale appare, se non del tutto scontata, quantomeno decisamente prevedibile.

L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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