Renato Brunetta su ipotesi Marina Berlusconi “niente dinastie”

Pubblicato il 26 Giugno 2013 alle 11:45 Autore: Giuseppe Spadaro
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Pdl: Brunetta, commenta l’ipotesi di affidare a Marina Berlusconi la leadership del centrodestra.

Il capogruppo del Pdl alla Camera non usa giri di parole e come suo solito è netto: ”Non mi piacciono le dinastie, nè quelle monarchiche né quelle democratiche. Se la dottoressa Marina Berlusconi vuole fare politica, e ne ha tutte le capacità, faccia pure. Ma non penso che sia plausibile un’investitura a carattere ereditario”.

Non chiude Brunetta ma invita Marina Berlusconi ad impegnarsi attivamente: “Dimostri le capacità in politica come ha fatto in ambito manageriale, e se vale acquisirà ruoli, funzioni, leadership. Io amo il merito, in democrazia è tutto. Essere leader perché ”si e’ nati da…’ penso sia un modo di selezionare la classe dirigente un po’ obsoleto”.

renato brunetta capogruppo pdl camera

renato brunetta capogruppo pdl camera

Sull’argomento è poi intervenuto anche il segretario del Pdl Angelino Alfano, ospite a Porta a Porta. “Marina Berlusconi è una donna di tenace concetto ed è già una leader, ma di un’azienda. Vorrei invece ricordare che perché si parli di successione bisogna prima che Silvio Berlusconi non ci sia piùe io contesto che il Pdl abbia bisogno di una successione”. Infine ha aggiunto “Berlusconi è il leader in campo che può ancora condurre i moderati alla vittoria”

 

BRUNETTA SUL GOVERNO E SU MISURE SU IVA E IMU

Brunetta boccia l’ipotesi di intesa del cosiddetto ”3+3”, la sospensione dell’aumento Iva fino a settembre e poi forse fino a dicembre, frutto di un’intesa trovata ieri tra il premier Letta e Berlusconi: ”Io non ne so nulla – dice Brunetta -, ma so che da troppo tempo il governo sta mandando segnali di incertezza, e l’incertezza in economia è un costo. Pensare di rinviare a settembre l’aumento Iva, per poi fare un altro dibattito ”Iva si’, Iva no’ per altri tre mesi mi sembra stucchevole e costoso per l’incertezza che genera. Si tratta di trovare 2 miliardi di euro per arrivare a fine anno e a metà ottobre, nella legge di stabilità, riformare strutturalmente l’Iva e farla partire dal primo gennaio 2014. Questa è la via maestra. Il ”3+3” non serve a nulla, produce più costi che benefici”.

Invitato a trovare soluzioni, Brunetta ha risposto: ”Io non sono il governo, non spetta a me. E’ compito dei ministri fare proposte e portarle in Parlamento, mica si può invertire l’onere. E’ stato voluto un ministro tecnico all’Economia, sta a loro fare proposte. Se la maggioranza è d’accordo bene, se non è d’accordo se ne va il governo”.

Brunetta ha commentato anche la notizia pubblicata da Repubblica su un rischio di buco da 8 miliardi nei conti dello Stato a causa di derivati firmati negli anni Novanta: ”Conoscendo l’assoluta opacità della nostra finanza pubblica e come è gestita dal ministero dell’Economia è verosimile l’allarme lanciato da Repubblica – ha detto Brunetta -. E’ un ministero talmente mostruoso ma anche talmente opaco. Nessuno sa esattamente l’ammontare del debito, nessuno sa come si costruisce il ”tendenziale’ sulla base del quale si basano poi i conti pubblici. Conoscendo l’opacità del ministero penso sia assolutamente plausibile la notizia”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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