La settimana scandinava tra euro, tasse e lavoro

Pubblicato il 11 Luglio 2013 alle 09:49 Autore: Antonio Scafati

E invece il presidente ha approvato la legge spiegando che la materia non è di quelle che possono essere sottoposte a referendum.

Deluse le opposizioni, delusi i 35.000 firmatari della petizione e delusa probabilmente anche una larga parte di islandesi.

Un sondaggio di fine giugno aveva mostrato come il 70 per cento della popolazione fosse contrario a una sforbiciata fiscale in favore degli armatori impegnati nell’industria ittica, che tra l’altro sono tra i maggiori finanziatori del Partito progressista e del Partito dell’Indipendenza, i due partiti di governo.

Ólafur Ragnar Grímsson, presidente della Repubblica islandese

Ólafur Ragnar Grímsson, presidente della Repubblica islandese

In Svezia invece si è concluso il festival di Almedalen, la tradizionale kermesse politica che ogni estate porta sull’isola di Gotland frotte di giornalisti al seguito dei partiti politici che a turno si alternano sul palco.

L’attenzione maggiore s’è concentrata ovviamente sui Moderati del premier Fredrik Reinfeldt e sui socialdemocratici di Stefan Löfven. Ed è toccato proprio al leader laburista dare gli scossoni più forti, colpendo anche l’attuale scenario politico incentrato sulla tradizionale contrapposizione tra il blocco di centrodestra e quello di centrosinistra. Per il leader laburista si deve invece costruire un governo il più forte possibile che sia in grado di fare le cose. Un’apertura a soggetti centristi che fanno parte dell’attuale maggioranza di governo? Forse. È presto per dirlo.

Il premier Reinfeldt ha però tentato di girare queste parole a suo favore, chiedendo in maniera provocatoria se Löfven abbia intenzione di governare insieme ai Democratici Svedesi, il più a destra dei partiti rappresentati in Parlamento e fuori dalla maggioranza di governo. Stefan Löfven non ha fatto passare tempo per dire che non è questa la sua intenzione e che è invece Reinfeldt ad essere spesso ricorso al supporto parlamentare del partito di destra. Fatto sta che pure Reinfeldt da Almedalen ha chiuso le porte ai Democratici Svedesi dicendo che i Moderati non vogliono avere nulla a che fare con loro.

Ma gli attacchi più incisivi sono stati pur i laburisti: “Questi sono tempi nuovi” ha detto, “dovete proporre ricette nuove”: un riferimento a una piattaforma che secondo lui assomiglia molto a quanto visto negli anni precedenti.

Quel che è certo è che i socialdemocratici stanno mettendo il lavoro al centro del proprio programma. È chiaro da mesi, ed è chiaro pure che  la scuola è subito dietro. Dall’isola di Gotland, i laburisti hanno proposto lo slogan “classi più piccole, migliore apprendimento”. E cioè: più finanziamento per la scuola, più formazione per gli insegnanti, più strutture.

Ma cosa ci lascia la settimana di Almedalen a parte schermaglie e proclami? Secondo Lo Svenska Dagbladet, ciò che rimane è la sensazione che il 2014 sarà un superanno elettorale. Sia i Moderati che i laburisti hanno parlato di lavoro e questo li avvicina un bel po’, anche se le ricette sono diverse.

Certo, per ora gli svedesi sembrano non riuscire bene a distinguere. Uno studio ha mostrato come il 67 per cento degli elettori vorrebbe capire meglio quali sono le differenze tra le parti. L’anno che viene servirà a chiarire le idee a tutti.

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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