PSG il vero investitore straniero in Italia

Pubblicato il 16 Luglio 2013 alle 11:21 Autore: Emanuele Vena

Tale escamotage non sembra aver attirato l’attenzione dei vertici Uefa, attentissimi quanto inflessibili invece su altri casi spinosi, come quello del Malaga, escluso dalle competizioni europee per la prossima stagione.

Tanto da scatenare le polemiche sulla figura di Platini (ritenuto compiacente verso i suoi connazionali nonché verso la Qatar Sport Investments, con cui collabora suo figlio) e sui massimi organi calcistici internazionali, accusati di accondiscendenza in virtù dell’assegnazione al Qatar dei Mondiali di Calcio del 2022.

Il “caso PSG” dirà molto anche in merito al futuro professionale dello stesso Platini, che con il Fair Play Finanziario rischia di giocarsi la faccia e con essa, molto probabilmente, anche la poltrona di futuro capo della FIFA. In caso di affermazione definitiva del FPF, con conseguente ridimensionamento del PSG e, con effetto domino, dei vari Monaco, Manchester City e compagnia cantante, anche i club italiani dovranno inventarsi una strategia per porre in atto una seria ristrutturazione dei propri bilanci disastrati che non passi più attraverso i generosi investimenti di sceicchi e magnati.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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