Aggiornamenti sulla situazione in Siria

Pubblicato il 30 Agosto 2013 alle 17:17 Autore: Redazione

Angela Merkel e Vladimir Putin rimangono sulle stesse posizioni: no all’intervento. Guido Westerwelle, ministro degli Esteri tedesco, ha spiegato che la costituzione federale limita le partecipazioni del paese nelle missioni militari all’estero. Comunque sia, a Berlino, “non è stato chiesto d’intervenire”.

Mentre il vice ministro degli Esteri russo Gennady Gatilov ha ribadito che la il suo paese opporrà il veto alla probabile risoluzione ONU che autorizzerà un intervento internazionale contro l’alleato siriano, così come la Cina (entrambi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, l’organismo vertice del Palazzo di Vetro). Nonostante l’opposizione sino-russa, continuano le riunioni tra i cinque membri permanenti ONU.

L’Italia, forte delle parole dei ministri Bonino e Mauro (“Parteciperemo soltanto se ci sarà un mandato ONU, ma non è scontato”), attende alla finestra le decisioni degli alleati atlantici. “Anche se sembra più lento, più duro e a volte sembra non riuscire, la tenuta della pressione diplomatica e della politica è l’unica soluzione perseguibile” ha spiegato il responsabile della Farnesina e attacca: “Una consultazione preventiva tra i membri dell’Ue sarebbe stata utile”.

cameron siria obama

 

TURCHIA E ISRAELE, L’OPPOSIZIONE MEDIORIENTALE AL REGIME DI DAMASCO

Colpire la Siria significherebbe destabilizzare un’area da sempre molto calda.

Gli interessi di Damasco sull’instabile Libano, le tensioni degli ultimi mesi alla frontiera turca tra Ankara e il regime di Assad e, in ultimo, l’alleanza sciita con l’Iran nucleare potrebbero innescare una guerra regionale che coinvolgerebbe inevitabilmente Israele. E il governo di Tel Aviv ha subito dispiegato le batterie missilistiche Iron Drome nella capitale amministrativa dello stato ebraico.

Il premier Benjamin Netanyahu ha avvisato Assad: “Non siamo coinvolti nella guerra civile in Siria, ma voglio ripetere che se qualcuno tenterà di danneggiare i cittadini di Israele l’esercito risponderà molto duramente”.

Intanto il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoğlu ha avuto un colloquio con l’omologo britannico William Hague e il segretario di Stato USA John Kerry.

Davutoğlu non è convinto dell’opzione militare e ha invitato i due paesi ad “accrescere il dialogo con la fazione dei ribelli siriani”, ma non è facile, data la forte frammentazione. Proprio in questi minuti, il quotidiano turco in lingua inglese Hürriyet Daily News ha pubblicato la lista del presunto arsenale chimico in possesso del regime siriano.

In attesa della pubblicazione del rapporto degli ispettori ONU, in missione in Siria, Obama e l’Europa discutono sul da farsi. Riusciranno a non ripetere un altro Iraq?

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