Parolin, un diplomatico alla Segreteria di Stato

Pubblicato il 31 Agosto 2013 alle 13:11 Autore: Gabriele Maestri

Cambio della guardia, anche piuttosto significativo, alla guida della Segreteria di Stato della Santa Sede.

Come già anticipato da voci circolate nei giorni scorsi, il massimo dicastero della Curia romana sarà guidato da monsignor Pietro Parolin, 58 anni, fino ad ora nunzio apostolico a Caracas e con una lunga esperienza nella carriera diplomatica ecclesiastica.

Per scelta di papa Francesco, Parolin prende il posto del cardinale Tarcisio Bertone, nominato a giugno del 2006 e che terminerà il suo mandato il 15 ottobre, mentre sono stati confermati il sostituto alla segreteria di stato monsignor Angelo Becciu, l’assessore per gli Affari generali (sorta di ministro dell’interno) monsignor Peter Wells, il segretario per i rapporti con gli stati monsignor Dominique Mamberti e il sottosegretario Antoine Camilleri. Resta anche la figura più nota,  monsignor Georg Gaenswein, già segretario particolare di Benedetto XVI e rimasto prefetto della casa pontificia.

Pietro Parolin

Mite e umile la prima dichiarazione di monsignor Parolin da segretario di Stato: “Desidero esprimere profonda e affettuosa gratitudine al Santo Padre, per l’immeritata fiducia che sta dimostrando nei miei confronti, e manifestargli rinnovata volontà e totale disponibilità a collaborare con Lui e sotto la Sua guida. Questa è una sorpresa di Dio nella mia vita e, soprattutto, ne sento l’intera responsabilità, perché mi affida una missione impegnativa ed esigente, di fronte alla quale le mie forze sono deboli e povere le mie capacità”.

Viene dunque ripristinata la tradizione che voleva alla guida della Segreteria di Stato un appartenente alla diplomazia ecclesiastica. Era stato così, per dire, con i cardinali Agostino Casaroli e Angelo Sodano, mentre Benedetto XVI aveva scelto di distaccarsene (cosa notata da tutti i commentatori), nominando Bertone che non era mai stato nunzio apostolico. L’arcivescovo Pietro Parolin, 58 anni, vicentino, arcivescovo dal 2009, aveva prestato servizio nelle nunziature della Nigeria e del Messico, fino alla sua attuale sede in Venezuela; si è occupato anche di ordinariato militare e assistenza spirituale nelle carceri e negli ospedali.

A Parolin vanno anche gli auguri del capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano: “Unanimemente apprezzata è stata la Sua costante attenzione per le relazioni fra Italia e Santa Sede ed il Suo impegno affinché il rapporto di esemplare concordia e armoniosa convivenza esistente fra le due sponde del Tevere potesse ancor più consolidarsi. Grazie alla Sua presenza al vertice della Segreteria di Stato, le nostre relazioni continueranno ad arricchirsi di nuovi contenuti e la nostra collaborazione a difesa della pace e della giustizia nei diversi scenari internazionali potrà ulteriormente consolidarsi“.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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