Dati Terna 2010: analisi geografica

Pubblicato il 15 Ottobre 2011 alle 13:44 Autore: Matteo Patané

L’Italia centrale è forse l’area più equilibrata dal punto di vista di rapporto popolazione/superficie, dal momento che la zona occupa il 19% della superficie nazionale e ospita nei propri confini il 20% della popolazione. Il Lazio è la sola regione con rapporto maggiore di uno, specialmente a causa dell’area della capitale.
Dal punto di vista energetico viene prodotto nel centro il 13% dell’energia nazionale, a fronte di un 18% in termini di consumi. Particolarmente grave è il bilancio del Lazio, che in un progressivo andamento discendente è arrivato ad avere un deficit di oltre 10 TWh. Caso unico nella penisola, la zona centro è la sola del Paese in cui tutte le singole regioni che la compongono presentano bilancio energetico negativo, ed il relativo bilancio globale, che si assesta a -21 TWh, è il peggiore d’Italia.

Composizione della produzione energetica del Centro

La composizione energetica dell’Italia centrale è decisamente peculiare rispetto al resto della penisola: assume infatti particolare rilevanza l’energia geotermica prodotta in Toscana, pari al 13% della produzione della macroarea. Questa fonte consente di mantenere la dipendenza da termoelettrico al 72% complessivo malgrado il forte calo dell’idroelettrico (appena il 13%) dovuto al passaggio dalla catena alpina a quella appenninica.
Rispetto alle due circoscrizioni settentrionali cresce la rilevanza di eolico e solare, con un’equa distribuzione delle fonti nelle quattro regioni: Marche e Umbria sono capofila nello sfruttamento dell’energia del sole, mentre Toscana e Lazio sono le regioni leader nella produzione di energia dal vento.

Quasi 13 TWh è lo straordinario surplus dell’Italia meridionale, il risultato migliore dello stivale trainato da Puglia (+ 15 TWh) e Calabria (+5 TWh). Pur con il deficit più grave della regione, sono da segnalare anche gli sforzi della Campania, il cui deficit è passato dai 15 TWh del 2006 agli 8 TWh del 2010. La zona più grande d’Italia – 24% della superficie nazionale – anche se non la più popolosa – 23% della popolazione – presenta dati notevoli anche guardando i dati di produzione e consumo: a fronte infatti di un consumo che è pari al 17% di quello nazionale, la macroregione produce ben il 24% dell’energia complessiva del Paese.

Composizione della produzione energetica del Sud

La dipendenza del sud dal termoelettrico supera l’80%, mentre la quota di idroelettrico si riduce appena al 9%: il regime appenninico dei corsi d’acqua, unito all’assenza di un geotermico solido come in Toscana, mostra tutti i limiti del sistema produttivo energetico del Paese, costretto a dipendere in maniera rilevante da carbone e petrolio.
Eppure il sud è anche la vera culla delle fonti alternative: qui infatti l’eolico raggiunge l’8% complessivo, con punte del 21% in Basilicata; a livello di energia prodotta, è però la Puglia a potersi considerare la regione capofila della zona. L’altro grande primato della puglia, questa volta a livello italiano, è quello relativo al fotovoltaico: la regione governata da Vendola è di gran lunga la prima d’Italia in termini di produzione di watt di origine fotovoltaica, con uno sviluppo imponente (+400%) proprio tra il 2009 ed il 2010.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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