Dati Terna 2010: analisi geografica

Pubblicato il 15 Ottobre 2011 alle 13:44 Autore: Matteo Patané

La circoscrizione isole, infine, è la più piccola del Paese sia in termini di superficie (16%) che di popolazione (11%). È anche la zona con il rapporto popolazione/superficie minore. Anche in questa macroregione il bilancio energetico è positivo, ma con un extra di circa 2 TWh si pone poco al di sopra della linea di indipendenza energetica. Dopo un lungo periodo in cui era la Sicilia a produrre ilsurplus maggiore, nel 2010 è stata la Sardegna a subentrare al comando di questa particolare classifica. All’opposto della zona centro, qui tutte le regioni che compongono la macroarea hanno bilancio energetico positivo.

Composizione della produzione energetica delle Isole

In termini di composizione energetica della zona isole, emerge un drammatico calo delle fonti idroelettriche (3%) con contestuale incremento della dipendenza da termoelettrico tradizionale (87%). Le fonti alternative, eolico e solare, sono entrambe ben sviluppate rispetto alla media nazionale, in particolare l’eolico che vede la Sicilia primeggiare addiritta a livello italiano con oltre 2 TWh prodotti nel 2010.

[ad]Lo spaccato energetico dell’Italia mostra tuttavia un Paese ancora fortemente dipendente da fonti convenzionali: a livello nazionale, eolico, solare e geotermico incidono per appena il 5% sulla produzione totale. L’idroelettrico, se da un lato consente di limitare la nostra dipendenza da gas, carbone e petrolio, è tuttavia una fonte troppo delicata per poter essere considerata rinnovabile a tutti gli effetti: i tre quarti dell’energia idroelettrica nazionale sono prodotti nel nord del Paese, grazie al cospicuo apporto di acqua dei fiumi che nascono dai ghiacciai alpini. Ma i ghiacciai che coronano le vette delle Alpi sono letteralmente in via di estinzione, a ritmi di scioglimento molto rapidi che in un futuro nemmeno troppo lontano trasformeranno i vari Po, Ticino, Sesia, Adige in fiumi a regime appenninico, con portate minori e incostanti. La produzione di energia idroelettrica del nord avrà quindi rendimenti molto più bassi degli attuali, acuendo il nostro deficit energetico e al tempo stesso rendendoci ancora più dipendenti da fonti tradizionali. Solo un rapido affidamento alle fonti rinnovabili, sole, vento, maree e geotermico, potrà evitare importanti problemi alla nostra bolletta energetica nazionale già in un futuro a medio termine.

L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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