Dati Terna 2010: analisi geografica
La circoscrizione isole, infine, è la più piccola del Paese sia in termini di superficie (16%) che di popolazione (11%). È anche la zona con il rapporto popolazione/superficie minore. Anche in questa macroregione il bilancio energetico è positivo, ma con un extra di circa 2 TWh si pone poco al di sopra della linea di indipendenza energetica. Dopo un lungo periodo in cui era la Sicilia a produrre ilsurplus maggiore, nel 2010 è stata la Sardegna a subentrare al comando di questa particolare classifica. All’opposto della zona centro, qui tutte le regioni che compongono la macroarea hanno bilancio energetico positivo.
Composizione della produzione energetica delle Isole |
In termini di composizione energetica della zona isole, emerge un drammatico calo delle fonti idroelettriche (3%) con contestuale incremento della dipendenza da termoelettrico tradizionale (87%). Le fonti alternative, eolico e solare, sono entrambe ben sviluppate rispetto alla media nazionale, in particolare l’eolico che vede la Sicilia primeggiare addiritta a livello italiano con oltre 2 TWh prodotti nel 2010.
[ad]Lo spaccato energetico dell’Italia mostra tuttavia un Paese ancora fortemente dipendente da fonti convenzionali: a livello nazionale, eolico, solare e geotermico incidono per appena il 5% sulla produzione totale. L’idroelettrico, se da un lato consente di limitare la nostra dipendenza da gas, carbone e petrolio, è tuttavia una fonte troppo delicata per poter essere considerata rinnovabile a tutti gli effetti: i tre quarti dell’energia idroelettrica nazionale sono prodotti nel nord del Paese, grazie al cospicuo apporto di acqua dei fiumi che nascono dai ghiacciai alpini. Ma i ghiacciai che coronano le vette delle Alpi sono letteralmente in via di estinzione, a ritmi di scioglimento molto rapidi che in un futuro nemmeno troppo lontano trasformeranno i vari Po, Ticino, Sesia, Adige in fiumi a regime appenninico, con portate minori e incostanti. La produzione di energia idroelettrica del nord avrà quindi rendimenti molto più bassi degli attuali, acuendo il nostro deficit energetico e al tempo stesso rendendoci ancora più dipendenti da fonti tradizionali. Solo un rapido affidamento alle fonti rinnovabili, sole, vento, maree e geotermico, potrà evitare importanti problemi alla nostra bolletta energetica nazionale già in un futuro a medio termine.