Gogol’Ostello, l’abbraccio milanese tra culture e ospitalità

Pubblicato il 5 Settembre 2013 alle 13:42 Autore: Francesca Garrisi

Il confronto con l’ostico mondo dei “numeri” è stato però inizialmente spinoso: “bello, ma ha esperienza pregressa nel settore?” continuavano a ripeterle in banca.

A quel punto Asli Haddas s’è rivolta al microcredito, sistema che da anni supporta progetti e iniziative in Africa e Asia. “Tramite l’associazione l’Albero delle Genti ho conosciuto PerMicro e la Fondazione Welfare Ambrosiano. Sono riusciti là dove le banche oggi stanno fallendo: investire nelle idee giovani”.

Ma perché Gogol’Ostello? Perché i Gogol Bordello sono un simbolo di multietnicità in musica, e perché Nikolaj Gogol’ è una figura centrale nella letteratura russa. E restando in tema, nello stesso palazzo in cui si trova il Gogol’Ostello, c’è il CafTè Letterario, anch’esso ideato da Asli Haddas, che è molto più di un semplice bar. Il suo menù comprende infatti cineforum, mostre, presentazioni di libri, book-crossing e corsi di lingua.

La cucina (abissina, asiatica e italiana) è invece affidata a zia Lu, la madre di Asli Haddas. “L’ostello a cui mi sono ispirata di più tra quelli che ho girato nel mondo è quello a Cape Town, in Sudafrica. Ho voluto portare nella mia città quella dimensione internazionale e di interscambio che ritrovavo nelle altre città del mondo”, spiega.

Il Gogol’Ostello ha già accolto centinaia di turisti da tutta Europa, e, guardando le foto che testimoniano il loro passaggio, si capisce che questo luogo possiede un’aura palpabile di accoglienza e familiarità, qualcosa di simile a una calamita. “Realizzare i propri sogni a volte è più facile di quel che si pensa; basta avere un po’ di coraggio e lanciarsi”, ha detto Asli Haddas. E il coraggio, come il buonumore, ha ottime possibilità di contagio.

L'autore: Francesca Garrisi

31 anni, una laurea in Scienze della Comunicazione e poi un master in comunicazione d’impresa e comunicazione pubblica. Ha collaborato con l’Osservatorio di Comunicazione Politica dell’Università del Salento, e come stagista con il settore Comunicazione Istituzionale della Regione Puglia. Ha scritto per l’mPAZiente, bimestrale d’inchiesta salentino, e a oggi collabora con Termometro Politico e il settimanale salentino Extra Magazine. Un po’ Monty Python un po’ Cuore Selvaggio, è innamorata della lingua tedesca, che ritiene ingiustamente sottovalutata e bistrattata
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