Da Reykjavík a Helsinki: l’affascinante prospettiva di uno stato federale del Nord Europa

Pubblicato il 24 Ottobre 2011 alle 13:00 Autore: Antonio Scafati
Helsinki

L’embrione di una collaborazione tra i due paesi riapre però scenari interessanti. Parliamo di un’unione tra i paesi scandinavi, uno stato federale che da Reykjavík arriva a Helsinki, passando per Oslo, Copenaghen e Stoccolma. Vale a dire Islanda, Norvegia, Danimarca, Svezia e Finlandia (più i rispettivi territori autonomi). Che ne verrebbe fuori? Sono i numeri a dirlo: una federazione con quasi 25 milioni di abitanti che andrebbe a piazzarsi dritta dritta tra il dodicesimo e il decimo posto nella classifica delle economie più forti del pianeta. Entrerebbe quindi a far parte del G20 e diventerebbe un interlocutore con quale i grandi del mondo dovrebbero fare i conti. In pratica otterrebbe proprio quello che Thorning-Schmidt e Reinfeldt vogliono: abbastanza potere per difendere i propri interessi. Ciascun paese, poi, si ritroverebbe inserito in un sistema più grande, in grado di proteggere e sviluppare le peculiarità nazionali. I cinque stati hanno infatti tutti caratteristiche diverse: semplificando,la Norvegiaè ricchissima di materie prime,la Danimarcasi regge sulle pmi, l’Islanda è una potenza nel settore ittico,la Finlandiaè leader nell’industria del legno e della cellulosa,la Sveziaè paese di grandi industrie.

Un’idea del genere avrebbe anche qualche solida base da cui partire. Su tutti l’esperienza del Consiglio Nordico, dove già siedono Danimarca, Svezia, Norvegia, Islanda e Finlandia. In sostanza le cinque nazioni sono già abituate a parlarsi e a prendere decisioni comuni. E poi c’è la lingua, che eccezion fatta per Islanda e Finlandia è simile nella penisola scandinava. Ma ci sono pure i problemi. Si dovrebbe dar vita a un parlamento e ogni paese dovrebbe avere una quota precisa di seggi (così come funziona nel Consiglio Nordico). E poi si dovrebbe eleggere un leader almeno a livello rappresentativo. Se è vero che questa figura potrebbe ruotare, è altrettanto vero che – ad esempio – agli  svedesi potrebbe non piacere l’idea di essere rappresentati da un finlandese, e viceversa.

Ma che ne pensano i diretti interessati? Un sondaggio di qualche mese fa diceva che il 40% dei cittadini dei cinque paesi sarebbe bendisposto nei confronti di un’unione federale. Tanti, ma comunque non la maggioranza. I favorevoli pensano che un’alleanza del genere rafforzerebbe ogni singolo stato, dando più voce alle esigenze del Nord Europa. I contrari vogliono invece difendere l’autonomia nazionale. E se la crescita dei partiti nazionalisti di destra nel Nord Europa ha un senso, c’è da credere che per un’unione federale di Islanda, Svezia, Finlandia, Danimarca e Norvegia quantomeno si dovrà aspettare.

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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