Cambio d’aria, la Germania con ironia e passione
Marina Verna ci ingolosisce poi descrivendo la piú bella libreria del mondo, Dussmann, la Kulturkaufhaus nella Friedrichstrasse, che ha aperto nel 1997 “e non si era mai visto nulla di simile: non solo libri, cd, dischi in vinile in quantità inimmaginabili, ma un enorme angolo-giochi per i bambini, con arredi che si potevano eventualmente ordinare; un angolo-cottura (con cappa!) perché i cuochi, quando presentavano i loro libri, potessero anche cucinare; mappamondi nella zona dei libri di viaggio, souvenir in quella delle guide di Berlino, cuffie accanto agli audio-libri. E ovunque poltrone per leggere indisturbati qualunque cosa. Sempre occupate, ancora oggi, fino a mezzanotte”.
Infine, la Verna suggerisce una doppia considerazione sul binomio affidabilità tedesca – estro italico. In tedesco esiste una parola, planmäßig, che, ci spiega, racchiude “un mondo. Il senso e chiaro: siamo in orario. Ma ciò che sta dietro quella parola è intraducibile in italiano perchè appartiene ai tedeschi, non a noi: secondo programma. Sottinteso: siamo responsabili del nostro programma, e vi informiamo se l’abbiamo rispettato o no”.
Specularmente, aggiunge, “una battuta riequilibra le cose: in Italien funktioniert nichts, aber am Ende klappt alles. In Italia niente funziona ma alla fine tutto si sistema. Detto con ammirazione da chi fronteggia male l’emergenza”. Come a dire, dialogare e comprendersi è possibile, basta ammettere, sportivamente, le diversità esistenti, e in cosa, probabilmente, si può imparare dall’altro.