Tasse, nel 2014 gli italiani pagheranno 1,1 miliardi in più

Pubblicato il 2 Novembre 2013 alle 16:09 Autore: Redazione

 

Per effetto della legge di stabilità in corso di approvazione proprio in questi giorni in Parlamento, nel 2014 gli italiani vedranno complessivamente aumentare la pressione fiscale di circa 1,1 miliardi. È la stima presentata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha calcolato l’impatto economico riconducibile agli effetti di tutte le nuove voci fiscali introdotte.

Stima che, a dirla con le parole del Segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi potrebbe in realtà rivelarsi anche più onerosa: “A nostro avviso il risultato è sottostimato. Corriamo il pericolo che il saldo sia più pesante”. Bortolussi sottolinea come “secondo i tecnici del governo, la Trise, vale a dire il nuovo tributo sui servizi, dovrebbe farci risparmiare un miliardo di euro rispetto a quanto pagavamo di Tares e di Imu. Un vantaggio economico che, purtroppo, rischia di essere eroso dall’azione dei sindaci”.

Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre

Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre

I Comuni, infatti – spiega il Segretario della Cgia – avranno un’ampia discrezionalità nell’applicazione della Trise ed è molto probabile che ne inaspriranno il prelievo per lenire le difficoltà economiche in cui versano, con evidenti ripercussioni negative per i bilanci delle famiglie e delle imprese”.

Nel 2015 e nel 2016, invece, le cose dovrebbero migliorare. I saldi di spesa sono infatti condizionati da un taglio di circa 10 miliardi derivanti dalle agevolazioni fiscali: 3 miliardi di riduzione nel 2015 che salgono a 7 miliardi nel 2016. La strada maestra seguita dal Governo dovrebbe però essere un’altra, vale a dire mantenere le agevolazioni fiscali e trovare i 10 miliardi in altre sedi, magari tra gli sprechi della spesa pubblica.

“Se eviteremo la riduzione delle agevolazioni fiscali grazie al taglio della spesa – ed è quello che si augura Bortolussi – nel 2015 gli italiani potranno contare su un saldo negativo pari a 2,7 e nel 2016 pari a 5,6 miliardi di euro. Se ciò non si verificherà, fra due anni ci ritroveremo con un bilancio leggermente negativo pari a 308 milioni di euro, mentre nel 2016 la situazione ritornerà a essere molto pesante, visto che il saldo sarà positivo e pari a 1,3 miliardi di euro”.

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