Possibile pena di morte per i due marò: l’India smentisce e il governo aspetta

Pubblicato il 28 Novembre 2013 alle 17:59 Autore: Guglielmo Sano
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Possibile pena di morte per i due marò: l’India smentisce e il governo aspetta

La NIA (National Investigation Agency), l’organo investigativo indiano che si occupa del caso dei due marò, potrebbe invocare contro Salvatore Girone e Massimiliano La Torre, secondo quanto riferisce il giornale indiano The Hindustan Times, una legge denominata “Sua Act”, che prevede la pena di morte per chi causa la morte altrui in mare.

La “legge per la repressione degli atti illeciti contro la sicurezza della Navigazione marittima e le strutture fisse sulla piattaforma continentale”, approvata nel 2002 in conformità con i trattati internazionali sulla navigazione, stabilisce chiaramente che l’omicidio in mare è punito con la pena capitale (art 3, comma “i” e “g”). La vicende luttuosa, con al centro i due marò, si è consumata nel Febbraio 2012 a quasi 21 miglia nautiche dalle coste di Kerala, oltre le acque indiane quindi, ma nella zona di “interesse economico esclusivo” che si estende fra 12  e 200 miglia nautiche e su cui il Sua Act si applica.

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Secondo le dichiarazioni dell’esponente NIA riportate dal giornale indiano “i due marò hanno commesso un atto che ha messo in pericolo la navigazione e poiché c’è stato un omicidio, sono passibili di essere giudicati in base a una legge che prevede la pena di morte”. Il caso dei due fucilieri italiani, accusati dell’omicidio di due pescatori indiani al largo di Kerala, stando alle dichiarazioni rilasciate all’ANSA, in conferenza stampa, dal portavoce del governo indiano Syed Akbaruddin, però, “non rientra tra quelli punibili con la pena di morte”. Da diversi mesi anche il Ministro per gli esteri indiano Salman Khurshid rassicura l’Italia: ancora ad Aprile, ha dichiarato che, il caso dei due marò, non rientra in nessun modo nei “rari tra i più rari” che prevedono la pena capitale. Secondo la stampa locale, l’agenzia investigativa, avrebbe già redatto e consegnato il rapporto sia al Ministero degli Esteri sia a quello degli Interni di Nuova Dehli.

Il governo italiano, prima di commentare le indiscrezioni riportate dalla stampa indiana, aspetta di leggere il contenuto del rapporto e di conoscere ufficialmente i capi d’accusa che saranno scelti dal giudice indiano che si occuperà del caso dei due marò. “Già in passato la stampa indiana ha riportato illazioni senza conferme – ha dichiarato l’inviato del governo a Nuova Delhi, Steffan De Mistura, che ha poi aggiunto – solo dopo le conclusioni della polizia indiana e la scelta dei capi d’accusa, decideremo le nostre mosse e contromosse”. In serata arriva la rassicurazione del ministro degli Esteri Emma Bonino “Pena di morte? Rischio escluso”.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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