Ballarò minuto per minuto 22/11/2011 [diretta]

Pubblicato il 22 Novembre 2011 alle 20:31 Autore: Redazione

La Kostoris ride su tutto mentre continuano le elucubrazioni di Floris sul paniere.

22.50 Ricomincia a parlare Pini. Ma scoppia lo scontro con Fassino. Del resto le pensioni sono un diritto acquisito. “Inalienabile” avrebbe detto nel periodo della sua segreteria dei Ds. Parte una lunga lista di differenza tra il sistema previdenziale attuale e quello precedente al 1995.

22.46 Siparietto Kostoris-Cantone sul dibattito chi è realmente il privilegiato in Italia: se il pensionato o un altro soggetto. Floris sfrutta lo stallo per mandare in onda cartelli sugli squilibri demografici del sistema previdenziale. Sai torna a parlare di pensioni e la discussione continua a scivolare sul tecnico.

22.39 Riparte il programma con un servizio di Andrea Scazzola sulle pensioni. Roba leggera. Questa volta siamo a Forlì e si fa un giro nelle case del popolo dell’Emilia-Romagna, terra rossa.

22.31 “Non basta una patrimoniale”, afferma Alessandri. Un omaggio alla tracciabilità e all’utilizzo della carta. Non ditelo a Sallusti che teme lo stato di polizia. Ora un po’ di pubblicità.

22.25 Ora ritocca all’inventore di “Colpo Grosso” Paolo Romani, che ormai ragiona in lire (torna la destra euroscettica d’impronta tremontiana?). L’Italia ha tre problemi: gli investimenti, il debito pubblico e il tema della patrimoniale. Del resto a differenza del commercialista di Sondrio non eravamo anche per la crescita e non solo per il risanamento. Questa volta Romani non ha fatto il colpo grosso, Fassino gli ha lanciato un siluro.

Nota di colore: il conduttore Giovanni Floris questa volta rinuncia al classico gessato, ma riconferma la cravatta blu a pallini bianchi della settimana scorsa. L’economista Fiorella Kostoris indossa un maglione con collo in pelliccia, mentre l’imprenditoreNerio Alessandri veste con abiti classici degni di uno “yuppie” Renziano (non dimentichiamo che ha partecipato alla “Leopolda).Carla Cantone, da buon esponente della CGIL, ha un look non troppo formale (giacca grigia e camicia con spruzzi bianco neri), con tanto di immancabile spilletta del Sindacato. Paolo Romani, forse a lutto per non essere più Ministro, indossa giacca e cravatta nere su camicia bianca. Gianluca Pini indossa la “divisa d’ordinanza” del Deputato Leghista, con cravatta verde (scuro) e fazzoletto verde. Il Professor Lupi (che assomiglia incredibilmente a Mario Mauro) indossa una giacca grigia con sotto un maglione marrone, mentre Piero Fassino indossa un discreto gessato con una cravatta blu con decorazione. Pigi Battista indossa una giacca nera, una cravatta rossa ed una camicia a righe bianco-azzurre.

22.18 Pini “Monti non è l’uomo dei miracoli” e scoppia la scintilla con Fassino. Si citano dati con la Cantone che annuisce. Fassino supershow che paventa un collasso non tanto per i sindaci ma per i cittadini. “Ciò è un problema per i comuni amministrati dal centrosinistra come Torino, o dalla destra come…”. Fassino cita Verona. Ma qualcuno al Nazareno avrebbe detto “Firenze”. Ma lasciamo perdere le diatribe di partito, e passiamo alla nostra “Nota di colore”!

22.12 E’ incredibile come il vero e proprio scontro interno del programma sia tra Lupi e la Cantone. Del resto è tempo di tecnici e di governi tecnici. Ma ora è il turno di Pigi Battista l’amico di terzista che è in collegamento presumibilmente da via Solferino. E’ un tantino in difficoltà perché non ha da ribattere a esponenti politici (Romani in più di un’ora di trasmissione ha parlato solo una volta). Per Floris non ormai la puntata si appresta ad essere autogestita. Fassino esclama “Ma io non ho fatto niente!”.

L’amico terzista esclama “è un ambaradam, come si dice a Milano”. Ma non si dice così ovunque?

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L'autore: Redazione

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