USA2020, può un popolare Governatore consegnare il seggio del Senato del Montana ai democratici?

Pubblicato il 2 Novembre 2020 alle 13:14 Autore: Daniele Curcio

Nella sfida per il controllo della maggioranza al Senato la parola chiave per i Democratici è sempre stata la stessa: “enlarge the map”, ampliare il fronte d’attacco ovvero non limitarsi a quei seggi dove la vittoria sembra più probabile ma cercare l’effetto sorpresa anche in altri. Il Montana è uno di questi.

Background

Il Montana, o “Big Sky Country”, è un piccolo/grande stato del Nord-Ovest degli Stati Uniti. Piccolo per popolazione (con poco più di 1 milione di abitanti, è il 43° per numero di abitanti) ma grande per territorio (4° nel paese), è uno stato con un peso elettorale limitato, soprattutto a livello Presidenziale o di Camera Bassa, ma molto importate per il controllo del Senato. È uno stato che vota decisamente conservatore a livello Presidenziale (nel dopoguerra i Democratici hanno vinto solo in due occasioni, nel 1964 con Lyndon Johnson e nel 1992 con Bill Clinton, mentre Donald J. Trump ha vinto con ben 20 punti di distacco su Hillary Clinton), ma che per quanto riguarda le elezioni di Governatori e Senatori ha sempre guardato di buon occhio quei democratici moderati con radici profonde nella storia agricola e country del territorio. Soprattutto a livello Senatoriale infatti il Montana ha storicamente eletto tanti Democratici, anche quando votava per Reagan o Bush; basti pensare a come, solo fino a pochi anni fa (fino al 2014) i due Senatori di questo stato fossero entrambi Democratici. Ed è proprio su questa tradizione tipica del Montana che puntano i Democratici che, per battere il Senatore uscente Steve Daines, sono riusciti a reclutare l’unico candidato che può davvero batterlo.

I candidati

Ma partiamo col parlare di Steve Daines, il Senatore Repubblicano uscente. Ex deputato dello Stato (ricordiamo che il Montana, avendo una popolazione molto bassa, è rappresentato da un solo Deputato ma due Senatori) fra il 2013 e il 2015, Daines è stato eletto come successore dello storico Senatore Democratico dello Stato Max Baucus nel 2014, in maniera abbastanza convincente (57-40). Da allora è sempre stato un Senatore abbastanza “anonimo”, ha lavorato per il suo stato senza mai apparire troppo sulle frontline del dibattito politico, da bravo backbencher. È un Senatore decisamente conservatore, ed un grande supporter del Presidente Donald J. Trump col quale ha votato quasi nella totalità dei casi. È fortemente contrario all’aborto, favorevole allo sviluppo delle risorse naturali dello stato, al porto d’armi e rifiuta che esista una teoria accettata a livello scientifico sul cambiamento climatico. Daines non è certamente un candidato particolarmente carismatico, ma l’attesa ampia vittoria di Donald J. Trump nello Stato potrebbe aiutare ad essere riconfermato per un secondo mandato.

I Democratici sono riusciti però a convincere, dopo una iniziale titubanza, l’attuale Governatore Steve Bullock a candidarsi. Bullock, proprio come l’altro Senatore in carica Jon Tester, è un esponente democratico molto popolare nello stato avendo vinto due mandati consecutivi (anche se con scarti minimi) riuscendo a controbilanciare la forte tendenza Repubblicana dello Stato. Essendo poi tutt’ora in carica Bullock sta ricevendo notevole pubblicità dall’attuale lotta al coronavirus, essendo sempre in televisione per i bollettini quotidiani sull’andamento dell’epidemia. Secondo i sondaggi più recenti sulla popolarità, il Governatore Bullock piace ad una maggioranza degli abitanti dello Stato che approvano del suo operato per 60-37, mentre l’approvazione per il lavoro svolto dal Senatore Daines è leggermente più bassa 52-41. E’ interessante in particolare notare che mentre solo l’11% dei Democratici approva del Senatore Daines, ben il 25% dei Repubblicani approva del lavoro svolto dal Governatore Bullock e che invece, all’interno dei propri partiti, Bullock sia sostenuto da ben il 98% dei Democratici, contro l’86% di Daines fra i Repubblicani. Basterà questa grande popolarità del Governatore uscente a garantire una vittoria per i Democratici?

Non ci sono altri candidati alla carica, avendo il Partito Libertario deciso di ritirare il proprio.

I sondaggi in Montana

Ma cosa dicono i sondaggi sul Montana?

Partiamo col dire che Donald J. Trump vincerà facilmente le elezioni Presidenziali, e questo risultato non è nemmeno in discussione. La domanda è: ci saranno abbastanza Repubblicani che voteranno “disgiunto” per consentire a Bullock di vincere questo importante seggio?

Secondo la media calcolata da RCP il seggio è decisamente in bilico, con tutti i più recenti sondaggi che variano da Bullock +1 (quindi vittoria Democratica) a Daines +3 (quindi una riconferma sul filo del rasoio per il Senatore uscente). La stima di Nate Silver di 538 è anche simile, anche se favorisce leggermente il Senatore Daines che avrebbe il 66% di probabilità di vincere la sfida.

Se dovessimo sbilanciarci su questa sfida diremmo che è un Toss-Up ma con una leggere tendenza verso i Repubblicani (Tilt R). Una cosa è certa: i Democratici non devono necessariamente vincere in Montana per conquistare la maggioranza, ma se i Repubblicani perdessero, ci ritroveremmo davanti a una maggioranza democratica alla Camera Alta probabilmente più grande del previsto.