È tornata la guerra dei mondi?
[ad]Il problema che rimane aperto e forse irrisolto è però più complesso. Non si tratta semplicemente di affrontare le prospettive di influenza selettiva basata sulle differenze individuali in maniera diretta, come nel caso del 1938; ovvero di preoccuparsi esclusivamente per un potenziale gruppo di telespettatori incapace di distinguere la realtà dal “fanta-giornalismo” . Piuttosto, è forse opportuno interrogarsi sugli effetti indiretti, come il caso di tutti coloro che, seppur abbiano compreso nettamente che il video fosse frutto di una ricostruzione di eventi non accaduti, decidessero comunque di intraprendere azioni a tutela del proprio patrimonio. Con conseguenze facilmente immaginabili.
Anche su questo campo, forse con contorni ancora meno definibili rispetto al passato, si deve necessariamente concentrare un serio dibattito sull’etica dell’informazione.
di Andrea Corbo