Arriva la cura Monti

Pubblicato il 9 Dicembre 2011 alle 09:28 Autore: Matteo Patané
cura monti

In secondo luogo, per le auto con potenza superiore a 170 kW viene introdotto un aggravio sul bollo pari a 20 € per ciascun kW eccedente, e l’incremento sarà valido tanto per le auto di nuova immatricolazione quanto per quelle usate. È da segnalare su questo tema che l’imposta, secondo quanto riporta Il Manifesto, colpirà solo marginalmente il Gruppo FIAT, dal momento che – con l’ovvia eccezione di Maserati e Ferrari – saranno solo tre i modelli coinvolti.
Colpite anche le imbarcazioni, che dovranno pagare una tassa sull’ormeggio calcolata come riporta la seguente tabella.

Imposta sugli ormeggi

Trova posto all’interno di questo capitolo anche l’estensione del bollo dai soli conti correnti a tutti gli altri strumenti bancari (ad esempio depositi titoli, polizze vita e fondi mobiliari) con la sola eccezione dei fondi pensione e dei fondi sanitari. Le qliquote non sono ancora state comunicate, ma le indiscrezioni affermano che vi sarà una soglia di esenzione e che per gli investimenti superiori a 5.000 euro l’imposta di bollo subirà circa un raddoppio.

Dal punto di vista della tassazione, tuttavia, l’elemento predominante è costituito dagli interventi sulla casa, che agiscono in una doppia direzione. Da un lato viene operata una rivalutazione una tantum delle rendite catastali, secondo i coefficienti riportato in tabella, dall’altro sarà introdotta l’IMU, una riedizione della vecchia ICI, con aliquota pari allo 0,4% ± 0,2% per la prima casa, e 0,76% ± 0,3% per le abitazioni successive. Inoltre, per l’abitazione principale, verranno detratti 200 € dall’importo complessivo per l’imposta, andando quindi sostanzialmente a portare la tassazione in una forma simile a quanto previsto dal Governo Prodi II. La rivalutazione delle rendite catastali si applicherrà solo sul calcolo dell’IMU, non avrà invece effetto sull’IRPEF e sulle operazioni di compravendita.

Rivalutazione delle rendite catastali

Dopo le indiscrezioni che volevano ritocchi anche all’IRPEF, quasi a sorpresa non vi sono stati gli annunciati incrementi alle due aliquote più alte. Al contrario, è stata ritoccata l’addizionale regionale dallo 0,90% all’1,23%, andanto così a pesare su tutti i lavoratori e non solo su quelli più abbienti.

Infine, per quanto riguarda il fronte delle tasse, i capitali rientrati in Italia con il Decreto Legge 194/2009 (scudo fiscale) subiranno una tassazione una tantum pari all’1,5%. Tale imposta è stata fatta passare come bollo per essere inattaccabile malgrado la sua azione retroattiva.

Nella manovra, in realtà, si parla di un ulteriore intervento in materia di fisco, che riguarda un ulteriore inasprimento dell’IVA dopo quello del settembre 2011: l’aliquota attualmente al 21% e quella al 10% saliranno rispettivamente al 23% e al 12% a partire dal 1 settembre 2012, e al 23,5% e al 12,5% al 1 gennaio 2014. Tali normative, tuttavia, sono state inserite come clausole di salvaguardia, da adottarsi solo in caso di reale necessità. In realtà, l’entrata in vigore di queste nuove aliquote è automatica, e dovrà pertanto essere espressamente abrogata in caso di effettiva stabilizzazione dei nostri conti pubblici.

(per continuare la lettura cliccare su “3”)

L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
Tutti gli articoli di Matteo Patané →