Letta in Libano, Alfano su Twitter

Pubblicato il 14 Dicembre 2013 alle 20:34 Autore: Gabriele Maestri
alfano letta in libano

Letta in Libano, Alfano su Twitter

Giornata di visita in Libano per Enrico Letta, che ha soprattutto incontrato i militari italiani a Shama, sede del quartier generale del settore ovest di Unifil e, per l’appunto, del comando del contingente italiano nel Paese. La visita non è stato un omaggio puramente formale ai militari impegnati in un’operazione di peacekeeping, ma un ringraziamento sincero per l’impegno profuso e per l’immagine che quelle persone contribuiscono a dare dell’Italia.

”Venendo qui – ha detto Letta – ho avuto la certezza che la bandiera italiana è una bandiera di pace che rende orgoglioso il nostro paese. L’Italia non sempre da un’immagine di sé come la vorremmo, non sempre negli anni passati abbiamo dato l’immagine migliore. Meno male che ci siete stati voi e il vostro lavoro, siete i migliori ambasciatori della migliore Italia”.

Cdm, varato decreto 'Destinazione Italia' Letta: “Tagli alle bollette”

“In tutte le sedi internazionali dove sono stato in questi mesi – ha precisato il presidente del Consiglio – ho sempre sentito parole di apprezzamento per il lavoro che voi, e gli altri vostri colleghi, fate e avete fatto. Anche qui, terra da sempre martoriata, per l’Italia è una vicenda di particolare orgoglio: abbiamo dimostrato al mondo di poter guidare ed essere leader nelle operazioni di peacekeepingIl Paese è orgoglioso di voi fino in fondo“.

ALFANO TRA RIFORME E LANCIO DEL NCD – Mentre Letta rientrava dalla visita in Libano, il suo vice nel governo Angelino Alfano si dedicava – attraverso il suo staff – al lancio di messaggi su Twitter, per esporre il programma di riforme che è intenzionato a portare avanti e per dare conto dei nuovi passi della sua neonata creatura politica, il Nuovo centrodestra.

Parla innanzitutto del suo partito, sottolineando che il proprio compito sarà di essere “il polo della ricostruzione, della fiducia, della speranza”. Mette in luce che, nel giro di sette giorni, le adesioni sono passate “da 1200 a oltre 2500 amministratori locali. Risultato straordinario: siamo partito con vocazione al territorio“. Rivendica la scelta delle primarie per la selezione dei candidati (“E’ la base a decidere”) e assicura di voler mantenere un assetto bipolare per la politica italiana: “Siamo affezionati all’idea che si sta di qua o di là. Nostro campo scelto con chiarezza”.

Subito dopo, è tempo di parlare di programmi. Di Ncd, certamente, ma anche del governo di cui Alfano stesso fa parte: la priorità assoluta sembra essere “tagliare spesa pubblica improduttiva a tutti i livelli: tagliare enti nazionali, regionali, comunali che non servono e gravano sui cittadini”. Subito dopo si segnala come esigenza una “vera riforma del mercato del lavoro” (ingrediente fondamentale del “contratto di governo”), mentre il leader rivendica la scelta di cancellare il finanziamento pubblico ai partiti: “Ieri è suonata con forza la campana dei fatti, il percorso non può essere interrotto”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
Tutti gli articoli di Gabriele Maestri →