Il governo Monti ricomincia da tre
Per quanto riguarda la nuova imposta municipale unica, che sostituisce l’Ici, si cerca un modo per danneggiare di meno le fasce più disagiate della popolazione. Già la manovra nella sua versione attuale danneggia soprattutto i proprietari di seconde e terze case mostrando un volto un po’ più indulgente con le prime. Ma si cerca di fare qualcosa di più anche perché è noto lo scetticismo del PdL nei confronti di una tassa che aveva finito di abolire nel corso dell’ultimo governo (gran parte dell’Ici sulla prima casa però fu abrogata dal governo Prodi). Sulle indicizzazioni delle pensioni invece si chiede uno sforzo in più e soprattutto da parte del Pd si chiede l’indicizzazione totale delle pensioni di anzianità fino a 1400 euro, mentre attualmente si registrerebbe un’indicizzazione del 100% solo su quelle fino a 936 euro.
Bisogna dunque trovare dei soldi e il Pd ha proposto, come potenziali capitoli di spesa, le baby pensioni, l’asta sulle frequenze televisive e un aumento della tassazione sui capitali scudati (forse la strada più semplice, ma complessa dal punto di vista normativo).
In tutto questo tourbillon i sindacati hanno ritrovato l’unità e sciopereranno per tre ore nella giornata di lunedì 12. I confederali però, assieme all’Ugl, hanno ottenuto un incontro a Palazzo Chigi, segno di come Monti non aspiri alla divisione scientifica e sistematica dell’universo sindacale ma al tempo stesso non voglia avviare meccanismi di concertazione con tutte le parti sociali. Un segnale di disponibilità nei confronti dei sindacati in grado di accantonare pratiche che a quanto pare si considerando farraginose. Almeno in questa fase emergenziale.