Stare a lungo seduti: radiografia di un declino

Pubblicato il 24 Gennaio 2014 alle 16:25 Autore: Marco Caffarello

Un recente articolo pubblicato per il Washington Post, si è divertito a fare la radiografia di tutti i principali, e più noti, mali che una vita a lungo sedentaria comporta per la nostra salute. Non c’è parte, nè sistema che non sia direttamente coinvolto dalla cattiva abitudine, dal cuore, alla cavità addominale, dalle ossa al cervello.

Si sa, le lunghe giornate seduti a lavorare davanti ad un computer, poi magari ritornare a casa e mettersi davanti alla Tv per godersi un po’ di relax stando ancora accovacciati comodamente, non rappresenta certamente l’elisir per una salute sempre verde e per uno scatto felino se ci si vuole poi mettere alla prova in caso di ‘necessario’ sforzo fisico; stare a lungo seduti, magari per 8 ore durante il lavoro, e poi fare lo stesso in altri ambienti, fa male, si sa; già, ma quanto?

E’ ciò che ha provato a spiegare un divertente articolo del celebre quotidiano il Washingtonpost, pubblicato solo qualche giorno fa, riscuotendo inoltre un enorme successo, non fosse  che un po’ tutti noi ci riconosciamo in questa ‘maledetta’ abitudine, a cui però non sappiamo più di tanto rinunciare.

Ebbene, l’articolo presenta ai propri lettori una vera e propria radiografia di tutte le possibili conseguenze che lunghe ore seduti davanti ad un Pc comportano per l’organismo, e a ben vedere gli effetti negativi per la nostra salute vanno ben al di là di un po’ di ciccia per i nostri fianchi, di un po’ di colesterolo per le vene e il nostro cuore, o magari anche di un po’ di affanno in caso di sforzo fisico, solo se necessario, s’intende. Stare a lungo seduti, ben oltre le 8 ore quotidiane, è infatti il primo fattore a determinare un alto tasso di mortalità; una studio dimostra infatti che coloro che sono soliti stare comodamente seduti davanti ad un Pc o alla Tv, e questo poi negli anni, hanno il 61% di probabilità in più di perdere  la vita prima rispetto a chi invece pratica più sport e fa una vita meno sedentaria. E a ben donde, direi; non c’è infatti organismo, né tessuto duro, né tessuto molle, che non sia direttamente coinvolto dalla cattiva abitudine.

Chi ha problemi cuore, ad esempio, sa benissimo che stare troppe ore seduti non fa che aggravare la propria condizione, perchè ovviamente i muscoli non bruciano né zuccheri, né grassi, con l’inevitabile conseguenza di azzerare la spesa energetica e con essa ridurre sostanzialmente l’attività metabolica nel suo complesso. Ciò comporta l’accumulo dei grassi, il flusso sanguigno rallenta, gli acidi grassi intasano più facilmente le vie vascolari, il metabolismo basale decresce, la produzione di insulina aumenta, e dulcis in fundo si avranno da due a quattro volte in più di probabilità di essere colti da un infarto rispetto a chi magari in quelle stesse ore ha preferito farsi una bella passeggiata. Basterebbe già questo per allarmarsi e iniziare a cambiare il proprio stile di vita, ma, ahimè, la lista è davvero lunga.

Poco fa infatti si accennava all’insulina che, come molti sapranno, è un ormone peptico dalle proprietà anaboliche ( ossia una delle due fasi che costituiscono il metabolismo) prodotto dal pancreas e deputato alla regolazione della concentrazione ematica del glucosio. Un’attività fondamentale per la salute dell’organismo, non fosse che il cattivo funzionamento regolatore dell’insulina comporta poi quello che è uno dei mali più orribili, ed anche fastidiosi, per l’uomo, il diabete. Ebbene, ricerche dimostrano che è sufficiente un sol giorno di vita sedentaria prolungata per vedere completamente stravolta la concentrazione ematica dell’ormone, e la causa, poi, non è così difficile da spiegare; questo diverso valore è infatti strettamente dipendente dalla cattiva abitudine del giorno prima, che ha impedito così ai propri muscoli di ‘mangiare’ zuccheri, con l’inevitabile conseguenza di un ‘esubero’dell’ormone. Certo non è che un sol giorno d’ozio che farà venire il diabete, ma una ricerca dell’Università di Padova certifica che la mancanza di attività fisica può rappresentare un fattore di rischio notevole per lo sviluppo del diabete di tipo 2. Diversi studi evidenziano, infatti, che nei soggetti più attivi si registra una riduzione del 30- 50% della probabilità di sviluppare la patologia rispetto ai loro coetanei sedentari. È stato dimostrato, inoltre, che l’esercizio fisico ritarda, e forse evita anche del tutto, l’intolleranza al glucosio che caratterizza il diabete, presentando così vantaggi anche per le persone a cui la malattia è già stata diagnosticata. Altri studi specifici hanno dimostrato inoltre che svolgere esercizio fisico, come camminare o andare in bicicletta per almeno tre volte alla settimana per circa 30-40 minuti, può determinare piccoli ma significativi miglioramenti nel controllo della glicemia nei pazienti diabetici. Et voilà.

E cosa succede, invece, all’area addominale? Ricerche dimostrano che stare troppo tempo seduti aumenta la pressione dell’area cd. intra- addominale, che oltre a determinare la sporgenza della pancia, esteticamente un fastidio, ha in realtà una serie di effetti sul nostro corpo anche letali; all’aumento infatti della pressione, gli organi intra-addominali contenuti all’interno di una cavità delimitata subiscono alterazioni della loro fisiologia in relazione ai cambiamenti fisiognomici e di volume determinati dall’incremento della pressione all’interno di questo “contenitore” che è la pancia. Numerosi infatti sono gli studi che dimostrano le conseguenze nocive derivanti da questo aumento di pressione nel sistema cardiovascolare, respiratorio, sugli organi endo-addominali (reni,fegato,intestino e vasi) e sulla parete addominale.

Infatti, cosa avviene, nello specifico agli organi della cavità addominale stando a lungo seduti? Studi dimostrano che l’aumento della pressione intra-addominale può rappresentare una chiave anche per comprendere la genesi di uno dei tumori più diffusi, ossia quello del Colon-retto; secondo alcuni l’aumento dell’insulina, ancora una volta, favorisce la crescita delle cellule del Colon, alterandone così la fisiologia e la regolarità delle trasformazioni genetiche, un fenomeno organico che secondo gli scienziati sarebbe alla base dello sviluppo graduale di masse tumorali dell’area intestinale.

Se si vuole ora strappare anche un sorriso, ricerche dimostrano che la reiterata postura da seduti è causa diretta, a parte ragioni ascrivibili alla genetica, delle odiose e fastidiose emorroidi. Una delle zone che vanno certamente più in sofferenza con una vita da sedentari, non può che essere infatti i glutei e le gambe. Quando infatti siamo seduti, i glutei in pratica non hanno alcuna ragion d’esistere, e non svolgono infatti alcuna funzione, e se per alcuni questo può rappresentare una bestemmia per le conseguenze estetiche che si avranno, dato che saranno sempre più ‘flosci’, in realtà ci accorgeremo più gravemente che il nostro passo è e sarà sempre più lento, meno potente. La riduzione del tono muscolare ovviamente avrà poi una ricaduta nella prestazione fisica a cui è preposto, e se da una parte non sarà più neppure un richiamo di seduzione, dall’altra non servirà neppure per dare un calcio al pallone. E le gambe, invece? Anche qui la radiografia è impietosa; stare seduti per lunghi periodi di tempo rallenta infatti la circolazione del sangue, con ricadute non solo estetiche, dato il ristagno dei liquidi in eccesso, ma sopratutto ancora una volta per la salute. Si verificheranno problemi che vanno dal rigonfiamento delle caviglie, alle odiate dalle donne vene varicose, fino alla creazione di pericolosi coaguli di sangue chiamati trombosi venosa profonda, una patologia che in casi estremi può portare anche all’amputazione della gamba. Ma in generale è tutto il sistema muscolare e delle ossa a soffrire enormemente una vita da sedentari; come, infatti, non ricordare l’osteoporosi, l’incubo sopratutto della terza età? Tutto lo scheletro, in un certo senso, cadrà in disgrazia in una vita passata a sedere; si avranno, infatti, danni ai dischi delle vertebre, generando la più classica delle ernie, e in particolare ricerche dimostrano che la postura da seduti può provocare danni posturali alla spina dorsale, sopratutto nella zona lombare, anche irreversibili. Questo perchè, nel dettaglio, un muscolo chiamato psoas, localizzato nella cavità addominale, quando si stringe, tira con sé la colonna lombare superiore in avanti, corrompendo in tal modo il giusto equilibrio della distribuzione del peso del corpo lungo la spina dorsale; il peso del corpo poggerà infatti a quel punto interamente sullacd. tuberosità ischiatica, una zona dell’ischio, invece di essere distribuito lungo l’arco della colonna vertebrale. Sarà in generale tutta la spina dorsale a soffrire, non fosse per la perdita inevitabile della sua elasticità, per non parlare, poi, dei problemi al collo.

Ne avremmo abbastanza, ma c’è ancora da accennare al nostro organo principale, da cui ‘tutto move’: il cervello. È stato dimostrato, infatti, che il movimento migliora il benessere psicologico delle persone; centinaia di ricerche in tutte le Università del mondo hanno documentato un miglioramento del benessere, dell’umore, delle emozioni e della percezione dei soggetti nei termini di aspetto fisico, apprezzamento del proprio corpo e, quindi, di autostima, di benessere psicologico Inoltre, sia l’attività sporadica, che i programmi di allenamento, riducono l’ansia, migliorano la reazione allo stress e la qualità e la durata del sonno. È stato anche dimostrato che l’esercizio fisico migliora vari aspetti della funzionalità mentale, quali la capacità di prendere decisioni, di pianificare e la memoria a breve termine. Infine, l’attività fisica sembra essere particolarmente salutare nelle persone più anziane perché può contribuire a ridurre il rischio di demenza e dell’insorgere della patologia di Alzheimer . In conclusione un rallentamento delle proprie attività fisiche, stare ore ed ore davanti ad un Pc, evitare la regolare attività fisica, comporta inevitabilmente un rallentamento delle funzione dell’organismo nel suo complesso, da quelle metaboliche, fino alla brillantezza delle nostre idee. Quindi, mens sana in corpore sana.

PS: in un prossimo articolo si analizzerà, a questo punto, come si deve stare correttamente seduti!

http://apps.washingtonpost.com/g/page/national/the-health-hazards-of-sitting/750/?tid=sm_fb

http://fisiomedicine.wordpress.com/2014/01/24/stare-a-lungo-seduti-la-radiografia-del-declino/#more-1193

 

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