Intervista a Giuseppa Davi Seranella

Pubblicato il 24 Gennaio 2012 alle 13:01 Autore: Matteo Patané
giuseppa davi seranella

Tra le criticità segnalate dal SIAR vi sono le potenziali ripercussioni sull’industria automobilistica, in effetti inevitabili in caso di contrazione del mercato delle auto blu e di immissione sul mercato di un grosso quantitativo di automobili in grado di aumentare sensibilmente lʼofferta. Le rassicurazioni offerte dal premier Monti relative all’acquisto di marche italiane non vi paiono sufficienti, almeno nell’ottica di limitare i danni al settore manufatturiero?
Con le strette determinate dal DPCM del 3 agosto e, ancor di più, con, se sarà confermato, lʼattuale rielaborato dal Governo Monti, lʼuso del mezzo di servizio sarà – in pratica – non più possibile.
Le ovvie conseguenze saranno che le pubbliche amministrazioni non acquisteranno/ noleggeranno più nuove autovetture, e saranno “costrette” a mettere allʼasta gli attuali autoveicoli se in proprietà, oppure restituire i mezzi presi a noleggio, pagando le relative penali alle società di noleggio.
Parliamo di marche italiane? Ma quali! La FIAT ha già un piede fuori dallʼItalia… Maserati o Ferrari? Abbiamo visto recentemente le reazioni, giuste a nostro avviso, sullʼacquisto di 19 Maserati fatte dal Ministero della Difesa. Al di là di questo condividiamo lʼidea di circolare con mezzi del nostro paese, anche per dare una mano a tutto l’indotto relativo, sia il settore manifatturiero che, non dimentichiamo, tutti i settori che direttamente o indirettamente vivono con il settore dell’auto, già in fortissima difficoltà, saranno penalizzati.

Sempre sul tema del mercato automobilistico, il problema del costo dello Stato in termini di penali è indubbiamente rilevante, ma circoscritto nel tempo. Soluzioni alternative come mantenere le auto fino al termine della durata dei contratti, pagando quindi per il loro mantenimento, costituirebbero veramente un risparmio per le casse dello Stato rispetto alla linea adottata dal Governo?
La questione è complessa: sicuramente usare i mezzi pubblici vuol dire risparmiare, e di questi tempi crediamo sia indispensabile farlo, non condividiamo, però, lʼaccanimento nei nostri confronti, sia dei giornalisti che nellʼopinione pubblica. In fin dei conti la spesa destinata al nostro settore equivale allo 0,01% della spesa pubblica, attualmente di circa 800 miliardi di euro. Si informi su quanto spende la PA in carta, per esempio, oppure nei risarcimenti ai cittadini per inefficienza, vedi i rimborsi per i processi “lenti”, milioni di euro buttati al vento, oppure opere nel settore dell’edilizia mai finite. Si convincerà che è ormai una questione che si è sclerotizzata.

Il tema forse più spinoso sollevato dal comunicato SIAR riguarda la ricollocazione del personale. I dati della Formez PA, tuttavia, evidenziano come le auto di servizio dotate di autista siano meno del 20% del totale. Dai dati in vostro possesso, è già possibile capire quanto incideranno le nuove norme sulle auto dotate di autista, in modo da quantificare correttamente il fenomeno e valutarne i costi rispetto al mantenimento dell’attuale situazione?
Una stima precisa è difficile farla, le stime della funzione pubblica parlano di circa 13.000 autisti nella pubblica amministrazione, aspettiamo il 20 gennaio per i dati definitivi, considerato il fatto che i corsi hanno un costo che va da 500 a 5.000 euro circa, parliamo di una spesa stimabile di 30 milioni di euro.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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