Alessia Polita, il coraggio e la forza di una vera campionessa

Pubblicato il 8 Febbraio 2014 alle 11:04 Autore: Barbara Vellucci
Forza Alessia Polita

Mi è stato chiesto di raccontare una storia e il pensiero è corso subito a lei, Alessia Polita. Avevo saputo del suo incidente, dei messaggi che aveva lanciato sui social networks, mi era giunta voce della sua grande forza e della sua determinazione. Mi è bastato disporre di questi dettagli per sceglierla, il cuore è l’intuito hanno fatto il resto e mi hanno spinto verso di lei. E’ come se l’avessi riconosciuta.

Non sbagliavo. In una sola serata ho innestato la retromarcia e ho ripercorso a ritroso gli avvenimenti che hanno segnato profondamente la sua vita, da quel 15 giugno 2013 in poi. Strano far partire le ricerche sulla vita di una persona servendosi di un evento tragico quale punto di inizio. E tutto quello che c’è stato prima? Ovvio, un prima c’è sempre ma poi c’è soprattutto il dopo. Perché so bene che in seguito a eventi che sconvolgono l’esistenza può sembrarti assurdo aver avuto una vita prima di rinascere e di ritrovarti ad avere a che fare con qualcosa a te completamente sconosciuto.

Forza Alessia

Forza Alessia!!

Per Alessia la data coincide con quel 15 giugno 2013, per me è coincisa con il 20 luglio 2011. E non ho potuto fare a meno di immedesimarmi in lei mentre leggevo la storia dei suoi ultimi mesi: quell’incidente in moto sulla pista di Misano che le ha immobilizzato le gambe a soli 27 anni (gare di qualifica di Super Stock 600), lei, che aveva già deciso di mollare le gare e che voleva chiudere la sua carriera proprio quel giorno, proprio su quella pista; lei che all’improvviso si risveglia e sa che un attimo fatale le ha sconvolto la vita; lei che è arrabbiata, furiosa, disperata per ciò che è accaduto e che non è dipeso da lei (il 7 gennaio scorso è tornata ad accusare pesantemente i responsabili della pista di Misano); lei che alla fine si ribella all’ingiustizia della vita stessa e le risponde sbattendole in faccia la sua grande voglia di affrontare nuove gare e nuove sfide. Non per niente nel mese di dicembre 2013 la campionessa di Jesi è tornata a guidare un’auto, grazie all’officina BBS.

E’ un’Alessia determinata e dalla grande forza quella che abbiamo adesso di fronte a noi. Non che non lo fosse anche prima! Ad un certo punto devi decidere: o lotti e continui a vivere oppure molli e ti lasci andare. Alessia ha scelto la prima strada, ha reagito, e adesso il suo unico traguardo è quello di potersi rialzare dalla sedia, di agguantare quel 10% di possibilità di poterlo fare che i medici le hanno prospettato. Alessia ha percorso quella strada che molti di noi devono seguire: ha incanalato la rabbia e il suo bisogno di aiuto e li ha trasformati in forza da donare agli altri per poi farla tornare indirettamente a sé.

Alessia Polita

La grande forza e determinazione di Alessia

 

Uno dei suoi messaggi postati su Facebook non lascia dubbi in merito a questo: “Parlo a voi che siete seduti come me, a voi che state lottando con una sedia maledetta. A voi che siete costretti come me a fare quelle cose che ci è d’obbligo per vivere, non avete voglia di sentire una carezza sulle gambe? Non avete voglia di sentire il caldo e il freddo? Non avete voglia di dormire una notte serenamente? Non avete voglia di non sentire più un dolore a quelle maledette gambe che oltre che non ci funzionano più fanno anche dolore? Vi prego non arrendetevi a questa situazione. Lottiamo per tornare in piedi, o perlomeno a non fare tutte quelle cose che ci complicano la vita in maniera pesante. Non arrendetevi ad una vita che non ci piace. Proviamoci. Non mostrate al mondo che si vive bene lo stesso. Perché non è vero. Non fingete. Se non avete voglia di lottare almeno per star bene, almeno non fingete di star bene”.

Noi facciamo tutti il tifo per te Alessia e come dice sempre Massimo Gramellini: “Non si vive con i se, si vive nonostante”. E ti assicuro che la vita qualcosa di bello lo riserva sempre, mi puoi credere.