Dal Blog: Chi ha sdoganato l’ignoranza?

Pubblicato il 14 Novembre 2013 alle 00:30 Autore: Alessandro Siro Campi
Dal Blog: Chi ha sdoganato l’ignoranza?

Concordo in pieno con questo post:

Io vorrei tanto capire chi cazzo ha sdoganato l’ignoranza; vorrei tanto sapere chi ha tolto al caprone l’onere di informarsi prima di aprire la bocca e rifilato alla persona colta, molto colta, appena più colta – o anche semplicemente informata – quello di dimostrare con disegnini, parole, gentilezza e tante scuse, che le teorie ululate dal caprone suddetto sono puttanate.
Io vorrei capire perché l’unica vera parola innominabile in quest’Italia ostaggio del politically correct più estremo, del genitore uno e due, del diversamente caucasico, del diversamente cittadino regolare, dei quaranta punti esclamativi alla fine di ogni singola stronza frase, sia diventata il termine IGNORANTE.
Il termine ignorante è impronunciabile. Guai a dire ad un ignorante di merda che è un ignorante di merda. TU devi dimostrare di sapere qualcosa, anche se quel “qualcosa” è il tuo mestiere, il tuo bagaglio, quello che hai studiato per una vita intera. Tu, Copernico, portami sulla Luna e dimostrami che la Terra vista da lì non è una pizza margherita. Tu, pronipote di pronipoti di uomo sapiens-sapiens, tu dimostrami che i graffiti rappresentano scene di caccia e non, che ne so, una partita a polo con l’amico cervo che nun ce voleva stà. Tu, biologo, tu medico, tu fisico, tu chimico, tu filologo, tu storico, tu antropologo, tu con i tuoi cinque anni/sei/sette università, con la tua specialità, i tuoi master, i tuoi decenni di studio. Tu che stavi a progettare la dorsale grazie alla quale io “c’ho l’internette e bloggo”, quando io ero alle elementari. Tu che hai scoperto che monitorando il valore delle PSA si può sgamare il cancro alla prostata. Tu che hai fatto lo zerbino del Barone Universitario che poi ha usato la tua ricerca sul mesotelioma per pubblicarla a nome proprio negli USA, mentre io lavavo automobili e la sera mi facevo una cannetta ed uno spritz coi bocia dell’officina. Tu. Mi DEVI DIMOSTRARE. Perchè io che sono una capra analfabeta, che di mestiere raccolgo pompelmi, che l’italiano non lo parlo perché mi fa fatica ed un poco anche snob, io ti contesto, perchè HO LETTO SU INTERNET CHE.
Non mi metto neanche ad elencarle, le valanghe di troiate immonde che io e voi tutti leggiamo ogni giorno sull’internette di questa cippa. Nessuno ha più un interesse semplice, sono tutti fanatici di qualcosa. E il vegano e l’animalista e il complottista e il fronte di liberazione dei pidocchi e le mamme unite contro estivil e quelle contro il cosleeping e i fruttariani (ma porca la miseria ladra, ma pure i fruttariani devono rompere il cazzo? Ma vi rendete conto? Mi viene da piangere, mi viene. Chi sapeva che esistessero i fruttariani fino all’anno scorso?) e i protocattolici fanatici che l’inquisizione è un falso storico e Darwin un massone al soldo di non ricordo chi per scardinare la verità insita nel creazionismo. E il Grillino dei chip. E quella delle Sirene. E tutti, tutti, tutti alla fine che dicono “SVEGLIAAAAAA!!111!!!! NESSUNO LO DICE!!! PRESTO PRIMA CHE CENSURINO IL VIDEO – LA FOTO – IL POST – STOCAZZO”.
E poi gli chiedi “Ma tu… che titolo hai per dire che la terra non è rotonda?”.
E non ottieni risposta. Oppure la ottieni, è la ripetizione della frase sopra. Ho letto su internet. Ho visto tutti i video su youtube. C’è un blog. Una pagina facebook. E lo richiedi: “Ma tu, tu che vuoi sapere di ricerca/biologia/medicina/architettura più dell’architetto biologo medico ricercatore con cui stai parlando… ma tu che basi hai?”
Risposta: mi ha detto mio cuggino. Ci avevo un link che. La mia preferita “hahaha lo sanno tutti, tutti, anche SE NESSUNO LO DICE”.
Al che tante volte cerchi di capirlo da solo, da cosa parte ‘sto cristo per dirti che tu dovresti vivere di banane e mele, ti sentiresti tanto meglio.
E trovi:
La terza media.
Una triennale in merendine scomposte.
Laurea in Economia.
Laurea in Lingua Giapponese (!!!!!).
Accademia belle arti. Con tutto il rispetto per l’accademia delle belle arti, cosa che io personalmente non sarei stata in grado di fare manco sotto tortura per manifesta incapacità, ma che basi di biologia molecolare hai, con le belle arti?
“La mia opionione conta quanto la tua.”
UN CAZZO.
La tua opinione conta quanto la mia se parliamo alla pari. Se io sono ignorante come una bestia dei boschi e tu fai la tal cosa per mestiere, la tua opinione conta qualcosa e la mia é aria che esce dalla parte sbagliata. Se vuoi parlare di politica, informati. Se vuoi parlare di calcio, non mi venire a dire che il fuorigioco l’ha inventato Mourinho. Se vuoi parlare di fisica nucleare… beh, passa al blog di Max.
Ma oggi no, oggi non più. Oggi l’opinione di chiunque vale quanto quella di chiunque altro. Fondata o meno, mediata o meno. Io non leggo, non studio, non mi interesso, ma tu non puoi permetterti di dirmi ignorante.
Questi sono i miei coetanei. Geneazione BimbiMinkia Quarantanni.
Di giorno tutti bravaggente, a cena tutti MariaDeFilippisti, la sera tutti quindicenni, a letto con la sbronza, la mattina a lavorare con l’hangover, in pausa pranzo posano la zappa, accendono il pc et voilà: tutti Dottori.

e anche con questo:

Non c’è giornata in cui sui social non appaiano legioni di grillini e non grillini che dal basso, dove ognuno vale uno, non lancino nella blogosfera notizie, informazioni, argomenti che vanno dalle sirene (una parlamentare), all’11 settembre come inside job (un parlamentare in parlamento), microchip nascosti sotto pelle (un parlamentare), e poi complotti, scie, scandali, vignette, questioni le più disparate e incompatibili tra loro. È un po’ un effettoVoyager tipo questo, che diventa linguaggio politico. Un giorno ci scriverò forse un post più serio (per quanto possa), perché è fenomeno interessante e ci proietta in un mondo in cui meraviglioso e quotidiano si intrecciano. Forse è una nuova forma di governamentalità spontanea, che però ricorda anche alcune paure permanenti della nostra storia più profonda (qui qualche spunto del tutto iniziale). Ma non voglio spingermi troppo lontano, perché non credo di esserne in grado. Certo, si dirà, “ti concentri sugli scivoloni e non guardi il vero dato politico che questa esuberanza rappresenta, cioè la voglia di cambiare e le concrete proposte che arrivano dal basso, dalla rete, dai singoli”. È vero e non voglio minimizzare tutto questo, mi dico però che se un deputato o una persona comune crede ai microchip e al fatto che qualcuno censuri le sirene, senza residui, come elemento di un complotto più ampio, tanto più crederà anche a una serie di altre cose meno confutabili e meno verificabili come il complotto della finanza mondiale, il tradimento di questo e di quello, l’euro come sortilegio tedesco, l’effetto taumaturgico di certe proposte sui conti pubblici, sugli stipendi e gli scontrini. Per ora noto che l’introduzione a qualsiasi argomento fantastico da social, un po’ come a farsi forza, a rassicurarsi della propria indignazione, a schivare quell’ultimo neurone che suggerirebbe un supplemento di riflessione, un po’ a prendere quel respiro necessario che però ti può frenare e che distingue il dialogo e la conversazione dall’urlo, è data quasi sempre dal gruppo seguente di frasi in maiuscolo: “MA DOVE VIVI???”, “SVEGLIA!!!!!”, “PERCHE’ NON CE LO DICONO??!!”, “FAI GIRARE!!!”, “ATTIVA IL CERVELLO”, “VIDEO CENSURATO!!!!” (questa di solito introduce video con 100mila visite, giacente indisturbato da mesi su youtube), “ECCO LE PROVE!!!” (di solito associato a post che dicono qualcosa mettendo alcune parole a caso in grassetto), “FATE VEDERE AI COGLIONI CHE VOTANO PD-PDL PRIMA CHE FB LO TOLGA!!!” (qui di solito è politica, non complotti, non sirene, ma notizie estere). Alcune di queste frasi le hanno notate anche qui, insieme a tutti noi, altre le possiamo aggiungere a piacimento. Il punto è proprio questo: questo tipo di linguaggio mostra qualcosa della realtà o la nasconde? Perché il profilo critico del primo grillismo, quello di una decina di anni fa, si sta trasformando nel suo contrario? Perché si sta passando dall’attacco all’incompetenza alla mancanza di un criterio interpretativo della realtà, di un codice espressivo che faccia da filtro? Non si rischia una degenerazione linguistica che crea la realtà a sua immagine (e peggiorandola)? A me pare uno snodo importante, ma spero e credo reversibile.

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L'autore: Alessandro Siro Campi

Alessandro Siro Campi nasce nel 1975. Si laurea nel 2000 in Ingegneria Informatica e consegue il dottorato nel 2004. Dal 2005 è ricercatore presso il Politecnico di Milano dove si occupa di Web e di interrogazioni e mining dei dati. Il suo blog personale è Alesiro
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