La Chiesa un anno dopo il gran rifiuto di Ratzinger

Pubblicato il 12 Febbraio 2014 alle 12:54 Autore: Redazione
La Chiesa un anno dopo il gran rifiuto di Ratzinger

Un anno dopo il gran rifiuto di Ratzinger

È passato un anno dal gran rifiuto di Papa Benedetto XVI. Cosa è cambiato nella Chiesa? Vi è innanzitutto la percezione diffusa che il detto “morto un papa se ne fa un altro” non sia più vero. Sembra ormai chiaro che, arrivato ad un certa età, anche il Sommo Pontefice lasci le chiavi di Pietro come ha fatto Ratzinger e, probabilmente, farà Bergoglio.

Papa Francesco ha anche avviato un tentativo di riforma della Curia Romana. Essa dovrebbe essere il “braccio bionico” del Vescovo di Roma, ma da sempre è anche fonte di problemi. In fondo è evidente che il problema della fuga di notizie che ha caratterizzato gli ultimi anni del pontificato di Benedetto sia un problema interno alla Curia. Per cambiarla, Bergoglio ha istituito una commissione di 8 cardinali proveniente da ogni parte del mondo: l’unico italiano è anche l’unico esponente della curia selezionato, il Card. Bertello. I risultati di questo lavoro si vedranno nel lungo periodo (si spera).

Bergoglio ha uno stile più sobrio sia quanto a paramenti liturgici, sia quanto al linguaggio: più che a una scelta “politica”, bisogna probabilmente vederla come espressione della sua personalità. In fondo, non dimentichiamoci che Ratzinger è tedesco e papa Francesco sudamericano.

La Chiesa un anno dopo il gran rifiuto di Ratzinger

Francesco ha anche rifiutato l’appartamento pontificio, preferendo vivere a Santa Marta, che praticamente è un albergo utilizzato fino ad un anno fa solo da prelati impiegati in Vaticano. Più che una scelta di povertà bisogna vederla come una decisione di organizzazione aziendale: il papa vive “gomito a gomito” con i suoi collaboratori, mangia con loro, vede i loro movimenti.

Inutile dire che non è cambiato nulla circa i contenuti della fede e della morale. La modifica della disciplina che regola l’accesso ai sacramenti per le situazioni matrimoniali irregolari (la questione della “comunione ai divorziati”) sarà probabilmente discussa al Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia, che si terrà in due sessioni nell’autunno 2014 e 2015. A questo fine è stato commissionato il famoso “questionario” con domande riguardanti l’etica sessuale.

Insomma, al contrario dell’Italia, la Chiesa (pian piano) cambia.

Manuele Papetti




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