Stati Uniti, elezioni di metà mandato: Obama verso la sconfitta

Pubblicato il 3 Novembre 2014 alle 10:32 Autore: Antonio Scafati

Se tutto andrà come in molti sono pronti a scommettere, le elezioni di metà mandato in programma negli Stati Uniti il 4 novembre segneranno una sconfitta per Obama e per il Partito Democratico. Non si vota per l’inquilino della Casa Bianca, il suo nome non è sulla scheda eppure Obama è stato al centro della campagna elettorale, nonostante i tentativi dei Democratici di tenerlo il più possibile ai margini.

Tutti i sondaggi dicono che i Repubblicani terranno la maggioranza alla Camera. Al Senato invece, la partita è più incerta ma i Democratici rischiano seriamente di perdere il controllo dell’aula. Se così sarà, lo stallo che caratterizza da tempo la politica a Washington diventerà ancor più marcato: la Casa Bianca ai Democratici, il Congresso ai Repubblicani.

Gli ultimi due anni di Obama saranno segnati da questa frizione. Sarebbe una sconfitta per il Partito Democratico ma sarebbe anche una sconfitta per il presidente Obama. I temi della campagna elettorale sono stati un mix di preoccupazioni concrete e altre che vengono da oltre confine: l’economia e ebola, la sanità e l’Isis. E poi il presidente, la sua politica, la sua leadership. Come scritto dall’agenzia Reuters, l’umore degli americani è cupo e lo è soprattutto tra le fila dei Democratici.

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Obama negli ultimi giorni ha fatto appello ai sostenitori del suo partito: “Queste elezioni sono troppo importanti per restare a casa. Non lasciamo che qualcuno scelga il futuro per noi e che il cinismo e lo status quo vincano sulla speranza” ha dichiarato. Ma difficilmente Obama riuscirà a mobilitare l’elettorato, considerato che quello stesso elettorato sembra essere stanco di lui.

Secondo il sondaggio del Washington Post/Abc, la popolarità di Obama è al 44 per cento: il punto più basso da quando è stato eletto presidente. Resta l’appoggio dell’85 per cento degli afroamericani ma rispetto al 2012 gli ispanici gli hanno voltato le spalle: dal 71 per cento al 50 per cento.

L’impopolarità del presidente ha inciso sulla campagna elettorale: è stato un tema che i Democratici hanno cercato di evitare e che i Repubblicani hanno costantemente riportato sotto i riflettori.

Obama negli ultimi giorni ha partecipato a eventi in stati come il Michigan, il Maine, la Pennsylvania. Ma la sua presenza nella campagna elettorale è stata scarsa. Un elemento non casuale, visto che molti democratici in corsa per un seggio hanno preferito tenersi alla larga dal presidente.

Secondo molti osservatori, se le previsioni troveranno conferma nelle urne il presidente adeguerà il suo stile e la sua leadership al nuovo contesto politico del Congresso. Ma non solo: alcune figure di spicco nello staff presidenziale potrebbero essere sostituite, in un rimpasto che segnerebbe gli ultimi due anni di mandato di Obama.

Immagine in evidenza: photo by Global Water ForumCC BY 2.0

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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