Open day M5S, Pizzarotti: “Basta scontrini, ora contenuti”

Pubblicato il 7 Dicembre 2014 alle 11:45 Autore: Andrea Turco
pizzarotti

Ci sono gli ex senatori M5S Laura Bignami, Maurizio Romani, Maria Mussini e Bartolomeo Pepe, ora nel ‘Movimento X’ dopo l’addio ai 5 Stelle. C’è Occupypalco, il gruppo di attivisti che salì sul palco del Circo Massimo per chiedere più trasparenza nel M5S e finì per essere espulso via blog. C’è la dissidente deputata M5S Eleonora Bechis. Oltre 400 persone accreditate.

Ma non c’è Grillo, né il direttorio a Parma per la Ducale di Federico Pizzarotti. Ma per il sindaco della città emiliana questo non è un problema: “Di Maio l’ho sentito ieri. Mi ha chiamato per chiarire. Non c’è la cappa di pressione che descrivono i giornali. Mi ha chiamato proprio per chiarire”. Pizzarotti non vuole che la leopolda grillina sia vista dall’esterno come una prova di sfiducia nei confronti di Grillo, che comunque ha di sponte sua, fatto un passo indietro. Decisione che trova i favori del sindaco di Parma: “Un passo indietro di Grillo? Mi sembra che la direzione sia già questa e l’indicazione delle cinque persone mi sembra una indicazione di andare avanti con le nostre gambe”. “L’auspicio per la giornata di oggi – spiega ancora Pizzarotti – è quello di riscoprire i valori da cui siamo partiti, che erano un po’ meno scontrini e più contenuti”.

Gli fa eco, Walter Rizzetto, deputato M5S: “Questa non è una scissione nè una Leopolda e non c’è nessuna conta”. Oggi, continua Pizzarotti, si parlerà del problema dei consumi, dell’energia e dell’economia. E non di dissidenti, che bisogna ricordarlo, sono prima di tutto persone, come dichiara il sindaco: “Dissidenti, espulsi…diamo un nome alle persone. Maurizio Romani è una delle persone più capaci che io conosca. Il mondo è fatto di persone e si dovrebbero valorizzare quelle, quindi certe volte io penso che ci si soffermi troppo sul puntiglio e poco sul concreto, sulle cose che si fanno”.

Il sindaco, che non ha paura di eventuali scomuniche, chiede al direttorio di rivedere le espulsioni: “Coerenza vorrebbe che le espulsioni si possano ridiscutere. C’è un concetto di regole più alte. Attraverso questa nuova organizzazione del direttorio ci sarà modo di ripensare delle scelte fatte per motivi che non erano riscontrabili”.

Più duro il deputato grillino Cristian Iannuzzi che critica apertamente il Movimento, evocando il rischio scissione. “Il M5S come era nato ed era stato pensato non esiste più. Ormai è un’altra cosa. Grillo ha violato un accordo”, sottolinea Iannuzzi riferendosi al direttorio, “una struttura intermedia che nell’idea di democrazie diretta non esiste”. “Per questo motivo sono pronto a dimettermi da parlamentare – conclude – ho chiesto alla base. Se vogliono che lasci, lo farò. Se dicono no? Combatterò finchè posso e mi cacceranno”. E la deputata dissidente Giulia Sarti lancia una proposta choc: “Togliere il nome di Beppe Grillo dal simbolo del M5S“.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
Tutti gli articoli di Andrea Turco →