Jobs Act, il ministro Padoan è sicuro: “Stavolta cambiamo il mercato del lavoro”

Pubblicato il 13 Dicembre 2014 alle 13:37 Autore: Felice Tommasino
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Padoan, intervistato da La Stampa, risponde all’ondata di scioperi degli ultimi giorni: “Reazioni che non mi sorprendono. Una parte dei sindacati percepisce che stavolta la riforma cambierà veramente il mercato del lavoro”.

Padoan sulle riforme

Sulle riforme, il ministro dell’Economia aggiunge: “La storia delle riforme è anche una storia di conflitti – ovviamente democratici – perché le riforme cambiano gli incentivi, le convenienze, le posizioni di privilegio”. E precisa: “Accanto alla reazione di chi ha privilegi c’è poi quella legata a una dimensione simbolica: l’articolo 18 è associato a un malinteso senso di protezione”.

Il Jobs Act punta ad introdurre nel mondo del lavoro chi finora ne è rimasto escluso. Sui decreti attuativi, Padoan dice: “Sono quasi pronti e realizzeranno la riforma in modo efficace”.

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La polemica tra Italia e Germania

Negli ultimi giorni si è fortemente acutizzata la polemica tra Italia e Germania, al punto che anche Napolitano ha invitato i due paesi a superare la reciproca diffidenza. Padoan, parlando della Merkel, dichiara: “Nei giorni scorsi è stata estrapolata dal contesto di una intervista una sua frase. Leggendola per intero era evidente che non ci fossero finalità offensive”. Per quanto riguarda invece le avversità della Bundesbank nei confronti del piano di espansione monetaria della Bce, il ministro dell’Economia dice: “È normale che in un consesso di diciotto persone ci siano punti di vista diversi, e che alla fine le decisioni si adottino a maggioranza: è quel che avviene anche alla Fed”. Aggiungendo: “Bisogna andare oltre la dimensione nazionale”.

Il ministro dell’Economia sul piano Draghi

Si è detto poi ottimista riguardo l’approvazione del piano proposto da Mario Draghi: “Credo che si arriverà ad un quantitative easing, necessario a scongiurare il rischio oggi molto alto di finire nella pericolosa trappola della deflazione”. Seguire la strada intrapresa dagli Stati Uniti non sarà però cosa semplice. Lì “il mercato è davvero unico”.

La lettera di Italia, Francia e Germania a Moscovici

Riguardo la lettera che Francia, Italia e Germania hanno inviato a Moscovici, Padoan esclude ogni possibile collegamento con lo scandalo Luxleaks: “La lettera è l’invito alla Commissione ad accelerare i lavori per l’adozione entro il 2015 di una direttiva che permetta di superare il paradosso per il quale, pur restando nella legalità, un’impresa riesca a non pagare o quasi le tasse in Europa”.

Intanto, l’Inghilterra è pronta ad attuare la Google Tax. Una decisione che secondo Padoan “va interpretata come un segnale importante”. E ammette: “Ci siamo resi conto che l’armonizzazione fiscale è una delle cose più difficili da realizzare” e aggiunge: “Non so se arriveremo ad un esito di quel tipo”.

Padoan: “All’Europa chiediamo di assumersi qualche rischio in più”

L’Italia attende l’attuazione del piano Juncker che arriverà solo a giugno. Padoan dice: “Mentre aspettiamo che il fondo sia operativo, la Banca europea per gli investimenti ha progetti e risorse che possono essere mobilitate subito”. Aggiungnedo: “Gli chiediamo di essere disposta ad assumersi qualche rischio in più”. Il Governo ha inoltre chiesto l’introduzione di una regola d’oro affinché gli investimenti vengano esclusi dal Patto di Stabilità: “Il principio della golden rule serve a stabilire che una parte della spesa è migliore di altre, e che per questo merita di essere incentivata” spiega il ministro. E precisa: “Ci sono progetti di investimento che costituiscono uno spreco, e spesa corrente che migliora l’istruzione, produce innovazione, crea occupazione, come ad esempio quella che utilizzeremo per finanziare il Jobs Act”.

La corruzione non attrae gli investmenti

Di certo le ultime vicende, quella di Mafia Capitale su tutte, non incoraggiano gli investimenti nel nostro Paese. Padoan ammette: “Queste notizie fanno male, ma sono anche uno stimolo a reagire”. E aggiunge: “Avevamo già istituito un’autorità anticorruzione, questo caso ci spinge ad una reazione ancora più rabbiosa”. Non nasconde poi la sua amarezza: “Nel dibattito pubblico c’è un gusto quasi sadico nel trovare gli aspetti più maliziosi, e questo può alimentare la cosiddetta corruzione percepita”.

I timori per la situazione della Grecia

C’è il timore sulla tenuta della Grecia come già avvenuto nel 2011. Secondo Padoan, da allora, qualcosa in meglio è cambiato. Ma non nega la delicatezza dell’attuale situazione: “In Grecia c’è un momento di instabilità politica legato al rischio di elezioni. Non mi stupisce che i mercati reagiscano con nervosismo”. Esclude inoltre, la possibilità di contagio per quanto riguarda l’Italia: “La tenuta degli spread italiano e spagnolo dimostra che oggi le conseguenze di crisi specifiche sono circoscritte”.

Padoan soddisfatto del semestre italiano alla Presidenza Ue

Sul semestre italiano alla Presidenza dell’Ue, Padoan si è detto soddisfatto: “I temi della crescita sono più centrali di quanto non lo fossero sei mesi fa”. Ma Padoan ammette: “L’Europa è a un bivio: una strada porta alla stagnazione, l’altra alla crescita. Oggi in Europa si sommano recessione, frammentazione istituzionale, scarsa fiducia reciproca. A queste condizioni – avverte il ministro – è difficile avere una politica economica condivisa”.

L'autore: Felice Tommasino

Classe 1991, cilentano. Laureando in Editoria e Pubblicistica all'Università degli Studi di Salerno. Su Twitter @felicetommasino
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