Bari, candidato sindaco sfiduciato da M5S: “Grillo ha sentito una campana sola”

Pubblicato il 23 Aprile 2014 alle 18:55 Autore: Alessandro Genovesi

L’ex candidato sindaco al Comune di Bari per il Movimento 5 Stelle, Vincenzo Madetti, sfiduciato dagli attivisti con l’accusa di “comportamenti personalistici”, si difende spiegando che “Grillo ha sentito solo una campana” e definendo il gruppo dei pentastellati baresi “autoreferenziale e non democratico”. Madetti, che questa mattina ha incontrato i giornalisti, ha risposto agli attacchi degli attivisti baresi secondo i quali l’ex candidato sindaco avrebbe fatto “scelte arbitrarie nella composizione delle liste”. In realtà, ha evidenziato, si trattava di una riserva di nomi con cui sostituire quelli che avrebbero potuto “abbandonare la campagna elettorale, dato il clima di guerriglia” che si respirava “ultimamente tra i candidati Cinquestelle”.

Nei giorni successivi alla sua sfiducia, è stato lo stesso Grillo ad annunciare, in un tweet, il nome del nuovo candidato sindaco, Sabino Mangano. Per Madetti, però, che lamenta di “non essere stato ascoltato da nessuno”, a Grillo “tutti i messaggi sono passati attraverso un parlamentare Cinquestelle, quindi adesso si dovrà vedere cosa questo parlamentare ha riportato”.

Adesso Madetti manderà una mail a Grillo spiegando tutto e allegando il comunicato letto oggi ai giornalisti. Diverse pagine in cui l’ex candidato, che resta attivista del Movimento barese di cui è uno dei fondatori, fa autocritica ritenendo “illegittimo” il regolamento del gruppo M5S di Bari che ritiene autoreferenziale. “Una specie di cittadella fortificata”, ha precisato, alla base della quale c’era “uno stratagemma teso a tenere fuori persone meritevoli che avrebbero potuto adombrare altri candidati”.

madetti

Sarebbe stata proprio la voglia di Madetti di “allargare la partecipazione” ai più attivi sul territorio, in particolare nelle liste dei candidati ai Municipi, a far scattare la decisione della sfiducia. Inoltre, Madetti ha parlato di tentativi di “infiltrazioni che sono avvenute subito dopo le elezioni di Parma, quando c’è stato un grosso avvicinarsi da parte di esponenti di altri partiti”.

Intanto a Bari i Cinquestelle restando divisi perchè “con le elezioni – ha rilevato Madetti – eravamo riusciti ad avere un solo gruppo, ma ora c’è chi continua a ragionare con una logica che non è da Movimento Cinquestelle”. Ora, per fare invalidare il provvedimento di sfiducia nei suoi confronti Madetti intraprenderà ogni strada: “Dopo tutto quello che ho fatto in questi anni – conclude – non mi sembra giusto che mi si sbatta la porta in faccia”.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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