Infografiche – Elezione Presidente della Repubblica 2015: finestra sul voto

Pubblicato il 28 Gennaio 2015 alle 09:48 Autore: Emanuele Vena
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Infografiche – Elezione Presidente della Repubblica 2015

Giovedì 29 gennaio alle ore 15, a quindici giorni esatti dalle dimissioni di Giorgio Napolitano e secondo le disposizioni all’articolo 86 della Costituzione Italiana, il Parlamento si riunirà in seduta comune – con l’aggiunta dei delegati regionali – per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Quello che assumerà la carica sarà il dodicesimo Presidente eletto dal 1946 – anno di reintroduzione della Repubblica – ad oggi.

Se si esclude Enrico De Nicola – eletto come Capo dello Stato provvisorio nel 1946 ed in seguito rieletto nel 1947 – Giorgio Napolitano può vantare il primato di essere l’unico inquilino del Quirinale eletto per ben due mandati consecutivi. Ciò a causa del grave stallo politico dell’aprile 2013, che ha sovvertito la consolidata prassi istituzionale basata sull’uscita di scena dell’inquilino del Quirinale alla scadenza del suo primo – e quindi unico – mandato.

Infografiche – Elezioni Presidente della Repubblica 2015: il sistema di voto

L’elezione del Presidente della Repubblica è regolata dal Titolo II della Parte Seconda della Costituzione, che agli articoli 83 e successivi stabilisce i requisiti e le modalità di voto. Può essere eletto presidente qualsiasi cittadino che abbia compiuto almeno 50 anni e sia in possesso dei pieni diritti civili e politici. Il mandato presidenziale dura sette anni ed è incompatibile con altre cariche. Il sistema di voto, come sottolineato dall’articolo 83, è a scrutinio segreto. La maggioranza richiesta è di 2/3 dei Grandi Elettori per i primi 3 turni e del 50%+1 dal quarto scrutinio in poi.

I Grandi Elettori che sceglieranno il prossimo inquilino del Quirinale sono 1009, così suddivisi: 630 deputati, 321 senatori – ivi compresi i senatori a vita, tra cui lo stesso Giorgio Napolitano – e 58 delegati regionali. Questi ultimi sono eletti dai rispettivi Consigli Regionali e sono in egual numero – tre – per ogni regione, ad eccezione della Valle D’Aosta, che presenta un solo delegato. In 18 Regioni su 20 – Trentino e Molise escluse – uno dei componenti sarà il Governatore della Regione stessa.

Qui di seguito l’elenco dei Presidenti eletti dal 1946 ad oggi, con annessa l’evoluzione della candidatura nel corso degli scrutini (dal menù a tendina è possibile selezionare la tornata elettorale prescelta; inoltre, passando con il mouse sul grafico, è possibile visualizzare ulteriori informazioni):

Nelle due tabelle qui di seguito sono invece indicati rispettivamente gli scrutini decisivi per l’elezione – ed il rapporto tra voti ottenuti e quorum necessario – e i voti raccolti in tali tornate (anche qui, passando con il mouse sul grafico, è possibile visualizzare ulteriori informazioni):

Come si può notare dai grafici, sono solamente quattro i Presidenti eletti al primo scrutinio: Enrico De Nicola – per ben 2 volte – Francesco Cossiga e Carlo Azeglio Ciampi. Di queste, le due elezioni di De Nicola sono quelle che hanno registrato il maggior consenso sin da subito, con il rapporto più alto tra voti ottenuti e quorum necessario, precedendo nell’ordine Cossiga e Ciampi. Va detto, però, che nel caso di De Nicola il quorum era più basso – pari a 3/5 dei componenti – rispetto ai 2/3 necessari nei primi tre scrutini dal 1948 in poi.

L’elezione del 1971 di Giovanni Leone è stata invece quella più sofferta, sia per la lunghezza – ben 23 scrutini – che per la risicata maggioranza ottenuta, inferiore anche a quella registrata nel 1962 da Antonio Segni. Curiosità: nessun presidente è stato eletto al secondo o al terzo scrutinio, nei quali è richiesta, come per il primo, una maggioranza qualificata. A dimostrazione che quando c’è stato un candidato molto forte, questa caratteristica si è manifestata nel segreto dell’urna sin da subito.

Sandro Pertini è invece il Presidente che ha ottenuto più voti in assoluto, ben 832, sebbene sia stato eletto solamente al sedicesimo scrutinio. Se si esclude Enrico De Nicola – eletto da un collegio di Grandi Elettori decisamente più ristretto rispetto a quelli che si sono succeduti dal 1948 in poi – è Antonio Segni il Presidente che ha ricevuto meno voti assoluti, “appena” 443, poco più della metà di quelli ottenuti da Sandro Pertini nel 1978.

Giorgio Napolitano è l’unico Presidente eletto ad avere un passato comunista. Ben 5 invece i presidenti democristiani – Gronchi, Segni, Leone, Cossiga e Scalfaro – e due i liberali, De Nicola ed Einaudi. Uno a testa per socialisti – Pertini – e socialdemocratici, Saragat. Carlo Azeglio Ciampi – se si esclude il Napolitano “formalmente indipendente” eletto al secondo mandato – è invece l’unico Presidente eletto senza nessuna precisa appartenenza politica.

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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