M5S, se ne vanno altri 10. Di Maio: “E’ la campagna acquisti per il Quirinale”

Pubblicato il 27 Gennaio 2015 alle 12:10 Autore: Antonio Atte
elezioni francia, m5s

Altri nove deputati e un senatore hanno deciso di scendere dalla giostra del Movimento Cinque Stelle, che tra purghe e diaspore varie aveva già perso per strada qualcosa come 26 parlamentari dall’inizio della legislatura. I 9 deputati fuoriusciti – dissidenti “storici” – andranno a costituire una componente del Gruppo Misto, non avendo i numeri per formare un gruppo autonomo (servono infatti 20 deputati). I transfughi alla Camera sono: Tancredi Turco, Walter Rizzetto, Aris Prodani, Samuele Segoni, Mara Mucci, Eleonora Bechis, Marco Baldassarre, Sebastiano Barbanti e Gessica Rostellato. Il senatore che ha deciso di rompere con i pentastellati è invece Francesco Molinari.

“I vertici abusivi del Movimento dovrebbero dimettersi, perché hanno tradito i principi per cui il Movimento è nato”, ha detto in conferenza stampa la deputata Mara Mucci. “Vogliamo essere chiamati Alternativa Libera perché siamo un cantiere aperto. Il nostro gruppo sarà aperto, inclusivo e orizzontale, un cantiere aperto per un progetto di cambiamento che possa offrire un’alternativa libera”. “Noi aspiravano alla bellezza – ha proseguito Mucci – e non alla rabbia e alla violenza verbale in un clima cupo, fatto di sospetti e intrighi”. Il motivo che ha indotto i dieci a rompere con la Casa Madre lo spiega il senatore Molinari in un’intervista a Repubblica: “Sono stanco sicuramente della situazione, piano piano stiamo mandando a quel paese le poche cose che davamo per certe: per ultimo le quirinarie, la possibilità per i nostri attivisti di dire chi vogliono avere come presidente della Repubblica”. “Ormai – spiega Francesco Molinari – è un continuo smentire l’orizzontalità e la democrazia diretta che avevamo scelto come pietre fondanti del nostro Movimento, un continuo sconfessare quello che siamo”. Gli fa eco Gessica Rostellato: “Noi diciamo no a un direttorio nominato dall’alto e che sceglie per tutti”. Secondo la deputata, infatti, “nel movimento si sono negati il dibattito e il pluralismo, il blog ha ratificato decisioni già prese”.

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Guerini: “Stasera al Nazareno anche gli ex M5S”

In vista del voto per eleggere il nuovo Capo dello Stato, il contributo degli ex pentastellati può risultare decisivo. “Vogliamo contribuire all’elezione del presidente della Repubblica senza inciuci e arroccamenti, dicendo la nostra per eleggere una figura che sia vicina ai cittadini e che rappresenti le istanze di cambiamento e trasparenza che consideriamo essenziali”, afferma Mara Mucci, che però nega contatti con il Pd: “Noi siamo disponibili ad appoggiare un nome che sia di garanzia per i prossimi 7 anni, Renzi non ci ha invitato alle consultazioni. Ma se ci chiamano molto probabilmente ci andremo”. Anche Walter Rizzetto smentisce trattative in corso con i demoni del Nazareno: “Non abbiamo ricevuto nessuna telefonata da Renzi”. Ma la presenza dei transfughi M5S alla riunione che si terrà al Nazareno stasera alle 21:00 è stata confermata da Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd.

Di Maio: “C’è chi si vende per poco”

Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e membro del “direttorio dei cinque” targato M5S, su Radio 24 ha commentato l’ultima fuga dal blog parlando di “campagna acquisti legata alla Presidenza della Repubblica”. “Evidentemente – prosegue Di Maio – o c’è qualcuno che sa comprare bene o qualcuno che si vende per poco. Io credo che il M5S possa fare a meno di persone che preferiscono tradire il mandato elettorale piuttosto che portare avanti una battaglia di coerenza e onestà come quella che stiamo portando avanti da due anni ormai”. Il deputato M5S Paolo Nicolò Romano arriva anche a ipotizzare una possibile compravendita di parlamentari. “Ho visto con i miei occhi alcuni sms che hanno ricevuto dei miei colleghi, dove venivano promessi soldi (tanti soldi) e incarichi a chi fosse fuoriuscito e avesse formato un nuovo gruppo”. Poi precisa: “Il messaggio non l’ho ricevuto io, ma letto sullo schermo del telefono di un collega, potrebbe anche trattarsi di un fake o uno scherzo, fatto sta che il dubbio mi è venuto… ovvio che se dovessi riuscire ad avere prove certe, non esiterei un attimo ad andare a denunciare il tutto in procura”. Anche Roberto Fico, in un post polemico su Facebook, ha voluto “salutare” gli ex colleghi.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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