Strage nel Mediterraneo, Zanda: “UE fermi questo Olocausto”

Pubblicato il 11 Febbraio 2015 alle 16:07 Autore: Francesco Di Matteo

Nel Mediterraneo si è consumata l’ennesima strage dopo il naufragio di quattro barconi pieni di migranti. Secondo le testimonianze dei pochi superstiti, su ognuno dei quattro barconi c’erano circa 100-105 persone, portando la stima dei viaggiatori a 420 persone. Compresi i 29 morti assiderati durante il viaggio, quindi, le vittime potrebbero essere 330.

I migranti, per lo più provenienti dall’area sub-sahariana e con età media di 25 anni, usavano la Libia come stallo temporaneo in attesa di arrivare in Italia ed approdare in Europa per lavorare. Gli scafisti, come raccontano gli stessi migranti, li hanno costretti a salire sul barcone dopo averli derubati nonostante il mare fosse stato in condizioni pessime, forza 7 con onde alte anche più di 8 metri. “Questa tragedia conferma ancora una volta come i trafficanti trattino i migranti, soprattutto i subsahariani, come un carico umano senza valore. Hanno fatto partire oltre 420 persone con condizioni di mare assolutamente proibitive di fatto mandando la gente a morire” spiega il portavoce dell’Oim. Anche il Papa mostra solidarietà ai migranti, per i quali desidera “assicurare la mia preghiera per le vittime e incoraggiare nuovamente alla solidarietà, affinché a nessuno manchi il necessario soccorso”.

L’ennesima strage ha riaperto il dibattito in Italia e in Europa. Il Consiglio d’Europa, con una nota, riferisce che l’operazione “Triton non è all’altezza” dei compiti che deve svolgere e “l’Europa ha bisogno di un sistema di ricerca e salvataggio efficace”. “L’Europa ha bisogno di un sistema di ricerca e salvataggio efficace”, continua la nota, dove si loda l’Italia per l’operazione Mare Nostrum che deve essere presa d’esempio e auspicando che “l’Europa cambi approccio, dando maggiore peso ai diritti umani, e non solo alla sicurezza, e aumenti le vie legali cui le persone possono ricorrere per arrivare sul continente e chiedere asilo”. L’ex premier Enrico Letta, in un tweet polemico (critica rivolta indirettamente a Renzi), ha chiesto che venga ripristinata la missione Mare Nostrum.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente dei senatori del PD Zanda, che dichiara: “Al dolore profondo per l’ultima tragedia che nel canale di Sicilia ha visto morire oltre trecento tra bambini, donne e uomini, dobbiamo oggi aggiungere una denuncia. La tratta degli esseri umani organizzata con lurido cinismo da mandanti criminali e da scafisti disumani sta mostrando l’assoluta inadeguatezza politica dell’Europa su una gravissima questione strategica”. “È inaudito – prosegue il capogruppo dem a Palazzo Madama – che l’Europa non sappia trovare mezzi e risorse per fermare quello che ormai si configura come un mostruoso olocausto di questo inizio di secolo. L’Italia, negli ultimi anni, ha fatto e ancor oggi sta facendo tutto il suo dovere non solo per soccorrere e aiutare i superstiti, ma anche per prevenire la barbarie della tratta di esseri umani. L’Europa, invece, ha fatto sinora pochissimo, affrontando un fenomeno epocale con la più assoluta mancanza di coesione e di umanità, disattendendo i principi fondanti della nostra civiltà, della nostra cultura e gli stessi sentimenti profondi di tutti i cittadini europei”.

La tragedia è arrivata nel giorno in cui a Milano la squadra mobile ha emesso 25 ordinanze di custodia cautelare per traffico di migranti. L’operazioni, che parte dal 2013 quando iniziarono le indagini, ha scoperto come un’organizzazione avvicinava gli immigrati in Sicilia e li accompagnava a Milano dove, con la collaborazione di un complice ad Atene, ottenevano il visto di Schengen convalidato, biglietto aereo e un passaporto, falso, per poter andar via dall’Italia (per lo più verso Francia, Germania e Svezia) con costi che erano compresi trai 250 e i 1300 euro a seconda di quanto fosse rischioso la modalità di viaggio.

Francesco Di Matteo

L'autore: Francesco Di Matteo

Napoletano classe '92. Laureato in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali alla Federico II di Napoli nel 2014, è appassionato di giornalismo e in particolare di politica, di analisi politica e di Scienza Politica, in generale. Tesserato a Libera, in passato ha ricoperto la carica di Coordinatore Regionale a livello giovanile nell'Italia dei Valori (2012). Cofondatore dell'associazione Agorà - Lavoro, Partecipazione e Libertà. Attualmente collabora anche con "Il Roma" ed è co-fondatore della testata indipendente "Libero Pensiero".
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