Studio Openpolis, l’avanzata dei think tank ed il crollo dei partiti

Pubblicato il 14 Luglio 2015 alle 09:37 Autore: Francesco Ferraro
copertina speciale openpolis sui think tank

L’Italia non è un paese per i partiti. O meglio, lo era un tempo e oggi non lo è più. A confermarlo è il dossier “Cogito ergo sum. I think tank politici in Italia” pubblicato dall’associazione Openpolis, secondo il quale nel nostro Paese i partiti politici sono investiti da una crisi che sembra essere irreversibile, al punto che spesso le loro azioni principali vengono svolte dal mondo delle associazioni e delle fondazioni politiche. I “think tank” appunto.

Con questo termine ci riferiamo a centri di dibattito e di riflessione che – in teoria – dovrebbero rimanere al di fuori dell’agone politico ma che, molte volte, svolgono un ruolo di primo piano nella stessa attività legislativa del Parlamento.

Think tank: i dati della ricerca

Secondo la fotografia scattata da Openpolis, sono 65 i principali “serbatoi di pensiero” del Belpaese; di questi, il 73,85% sono fondazioni, mentre il restante 26,15% è costituito da associazioni. In generale, le attività svolte dai think tank sono di stampo culturale (convegni, seminari, pubblicazione di studi e ricerche).

Think tank: aree politiche di riferimento

Dei think tank analizzati nella ricerca, il 10% appartiene all’area della sinistra, il 31,67% alla galassia del centrosinistra, il 6,67% alla destra, il 25% al centrodestra, il 15% al centro e il restante 11,67% avrebbe una connotazione bipartisan.

Al loro interno sono presenti quasi duemila persone tra professionisti della politica, professori, imprenditori, giornalisti, avvocati, scrittori, i quali, nel tempo, stanno assumendo ruoli sempre più influenti, svolgendo talvolta alcune delle funzioni che storicamente erano appannaggio esclusivo dei partiti politici. Molto spesso esponenti di primo piano della politica italiana provengono proprio dal mondo dei think tank: ne è un esempio la ‘Fondazione VeDrò’, della quale fanno parte cinque membri del governo di Enrico Letta (oltre allo stesso premier, Angelino Alfano, Maurizio Lupi, Nunzia De Girolamo e Andrea Orlando).

Pensatoi per sostituire i partiti?

Il dato più importante che emerge da questa ricerca è che oltre il 77% di questi “pensatoi” è nato negli ultimi 15 anni, proprio in concomitanza con il crollo della fiducia degli elettori nei confronti dei partiti.

Francesco Ferraro

L'autore: Francesco Ferraro

Classe 1991, romano, laureato in “Scienze Politiche e Relazioni Internazionali” all'Università “Roma Tre” con una tesi su Giorgio Napolitano, master in Comunicazione Politica all'Università di Urbino, attualmente segue il corso “Mass Media e Politica” dell’Università di Bologna - Campus di Forlì. Si occupa di politica interna, Quirinale e di comunicazione politica. Collabora con Termometro Politico dal 2015. Su twitter @franzifer
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