Lombardia, ecco i nuovi costi del referendum per l’autonomia regionale

Pubblicato il 20 Luglio 2015 alle 13:36 Autore: Riccardo Piazza

30 milioni di euro: sono i soldi messi a bilancio lo scorso anno dalla giunta regionale della Lombardia, presieduta da Roberto Maroni, per l’indizione della consultazione popolare riguardante l’ottenimento dello statuto speciale di regione autonoma, vero caposaldo elettorale cui il Carroccio sembra non voler proprio rinunciare.

Luglio 2015: arrivano altri 19 milioni di euro

La regione ha da poco contabilizzato altri 19 milioni di euro di fondi pubblici prevedendo un voto già l’anno prossimo. Tale cifra dovrà servire, stando alle fonti, a pagare le apparecchiature utili per la nuova “consultazione telematica” che dovrebbe così affiancarsi alla tradizionale delibera dell’urna referendaria. Secondo le dichiarazioni rilasciate in consiglio regionale il 15 luglio dal presidente della regione Roberto Maroni il referendum, che negli orizzonti più rosei di un federalismo mai sopito potrebbe chiamare i lombardi a esprimersi su una corposa “decentralizzazione fiscale” la quale permetterebbe ad esempio di trattenere il 75% delle imposte sul territorio, “costerà meno di quanto previsto”. “Vogliamo abbinarlo alle prossime elezioni amministrative. Sto discutendo di questo con il ministero dell’Interno – ha proseguito Maroni – e spero che ci conceda questo abbinamento, che porterebbe a un’enorme riduzione dei costi”.

roberto maroni in primo piano serio

 

Il nodo gordiano costituzionale

Il nodo gordiano che ostacola sensibilmente non tanto il voto in sé, quanto l’effettiva messa in atto del risultato di tale eventuale consultazione referendaria è però rappresentato dalla Costituzione. Il Parlamento ha infatti recentemente modificato l’approvazione del referendum popolare che adesso necessita di una maggioranza qualificata e di una doppia lettura applicativa. Sarà dunque arduo sperare di ottenere l’agognato statuto delle autonomie: più facilmente il tutto potrebbe rimanere, rebus sic stantibus, agli occhi dello Stato, una mera velleità popolare.

Tirando le somme

Tirando le somme, i fondi pubblici che la regione Lombardia ha, ad oggi, messo in conto corrispondono a quasi 50 milioni di euro. In favore del referendum e del possibile utilizzo delle nuove procedure telematiche di voto si sono espressi alcuni consiglieri del Movimento cinque stelle tra cui Iolanda Nanni: “Questo meccanismo consente maggiore economicità, più condivisione e partecipazione da parte dei cittadini”. Sostanzialmente contraria, invece, la pattuglia dei democratici.

 

Riccardo Piazza

L'autore: Riccardo Piazza

Nasce a Palermo nel 1987 e si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione presso l’Università del capoluogo siciliano nel 2010. Prosegue i suoi studi specialistici in Scienze filosofiche all’Università di Milano dove consegue il Diploma di laurea Magistrale nel 2013. Scrive per alcune riviste telematiche di letteratura e collabora, quale giornalista, per diverse testate d’informazione occupandosi di cronaca parlamentare, costume e società. Si dedica attivamente allo studio dell'economia e del pensiero politico contemporaneo ed è docente di storia e filosofia. Gestisce un blog: http://www.lindividuo.wordpress.com Su twitter è @Riccardo_Piazza
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