Marine Le Pen svela la carta Frexit

Pubblicato il 6 Febbraio 2017 alle 10:19 Autore: Alessandro Faggiano
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Elezioni Francia: Marine Le Pen svela la carta ‘Frexit’

Non poteva essere più impattante di così l’apertura della campagna elettorale di Marine Le Pen per la corsa all’Eliseo. La leader del Front Nacional, infatti, si gioca immediatamente l’asso nella manica. In caso di vittoria delle elezioni, Le Pen proporrà immediatamente un referendum sull’uscita dall’Unione Europea. L’idea era nell’aria ma nella giornata di ieri, 5 febbraio, è stata esposta pubblicamente.

Elezioni Francia: Le Pen l’ultranazionalista, contro “europeismo perverso”

La narrativa di Marine Le Pen esacerba ulteriormente il contrasto tra Francia e Unione, cristiani e musulmani, attraverso un gioco di generalizzazioni e retorica populista. La leader del Front Nacional si dichiara ultranazionalista, in contrasto con l’estremo opposto dell’ “europeismo perverso” – inteso come congiunto negativo sia del progetto originario sia della traiettoria intrapresa -. Marine Le Pen cavalca l’onda del terrore e dello sdegno, risollevati dall’ultimo incidente occorso nei pressi del Louvre. La pressione esercitata sapientemente sui nervi scoperti dei francesi le permette di raccogliere consenso sia a destra – sfruttando lo scandalo Penelope che ha colpito il candidato conservatore Francois Fillon – sia tra i populisti di sinistra reticenti alle lusinghe comunitarie.

Elezioni Francia: Frexit può rompere il sogno europeo?

La carta giocata da Marine Le Pen induce necessariamente a pensare sulle possibili conseguenze di una vittoria della candidata ultranazionalista. Si premette: uscire con immediatezza dall’Unione è utopico. Il processo richiederebbe – in ogni caso – anni di lavoro e negoziazioni. Lo stesso caso del Brexit risulta scevro del compromesso monetario, a differenza dei transalpini. Un processo che potrebbe durare un’intera legislatura, dunque, ma che apre – in ogni caso – a scenari inediti ma già paventati dopo la vittoria del leave. In primo luogo, si aprirebbe l’apertura di un secondo polo di potere all’interno del continente europeo, incentrato su Francia e Gran Bretagna e avallato dagli Stati Uniti di Donald Trump. Un polo decisamente accattivante per i resistenti dell’integrazione comunitaria.

Brexit, Frexit ed effetto domino

I venti reazionari d’oltreoceano e d’oltremanica non fanno altro che intensificare quelli già presenti nel cuore continentale. Le destre ultranazionaliste continuano a rafforzarsi e una vittoria di Marine Le Pen può provocare un effetto domino di portata incalcolabile. Basti vedere che la principale crescita della Lega Nord – partito che maggiormente si allinea con questi – si è verificata in concomitanza con le grandi vittorie della narrativa anti-establishment. Nell’Unione che intrappola tutti i Paesi aderenti in relazioni di potere multilivello, ciò che succede – orizzontalmente – nel vicinato, ha ripercussioni dirette su tutti gli altri Stati membri. E, almeno per ora, il vicinato tende a seguire il grido della reazione e del ritorno alla piena sovranità dello Stato-Nazione.

Alessandro Faggiano

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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