Crisi Venezuela: la malnutrizione infantile al 25%

Pubblicato il 5 Giugno 2017 alle 14:36 Autore: Beniamino Valeriano
crisi venezuela, proteste venezuela

Crisi Venezuela: la malnutrizione infantile al 25%

Julia ha otto anni e pesa diciotto chili. Il 60% in meno rispetto alla sua età. Il suo non è un caso isolato in Venezuela. Anzi, è ormai diventato la norma. I bambini, infatti,  sono i soggetti più vulnerabili nella crisi economica che sta vivendo il paese sudamericano. Secondo uno studio della Caritas, infatti, il 25% dei bambini del Paese mostra  evidenti segni di malnutrizione.

Crisi Venezuela: mortalità infantile al 30%

“Stiamo assistendo a un fenomeno mai visto prima” ha dichiarato Livia Machado, nutrizionista dell’infanzia, alla BBC. “Stiamo vedendo un incremento esponenziale e crescente, dovuto alla mancanza di alimenti. Oggi mi capita di visitare un bambino malnutrito anche più volte al giorno, una situazione mai verificatasi in precedenza”.

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Durante lo scorso anno la mortalità infantile è aumentata del 30%. A riportarlo lo stesso Ministero della Salute venezuelano.

Crisi Venezuela: inflazione al 700%

Secondo i dati del Fondo monetario internazionale, il Venezuela ha subito un’inflazione pari al 700% che ha influito sul potere d’acquisto dei cittadini, che sono  sempre più costretti a rovistare tra i rifiuti. Nel 2016 – come si riporta in un dossier Encovi – il 70% dei Venezuelani ha avuto un calo di peso medio pari a 8 chili.

Crisi Venezuela: caduta della produzione agricola

I Comités Locales de Abastecimiento y Producción, i cosiddetti CLAP, sono la soluzione ideata dal governo circa un anno fa per far fronte alla scarsità di materie prime. Insomma, “La bolsas CLAP”, fornendo gli alimenti necessari per la sopravvivenza, sarebbero dovute essere la soluzione al problema. Tuttavia, accusano le opposizioni, la loro distribuzione è estremamente diseguale e fortemente politicizzata.

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Ad oggi il Venezuela produce solo il 31% di mais bianco necessario per il Paese, un alimento fondamentale per uno degli prodotti tipici: las arepas. Altro caso eclatante è la produzione di riso, che copre solo il 37% della domanda.

Crisi Venezuela: chi sono i maggiori fornitori?

Il principale Paese che ha visto aumentare le proprie esportazioni è il Messico, principale fornitore delle “borse CLAP”. Anche la Colombia ha visto un netto aumento delle sue esportazioni di zucchero di canna, mentre la Costa Rica quelle della pasta. Il Brasile, invece, ha visto un netto incremento di prodotti come sughi di pomodoro, succhi di frutta, riso, farina. Perfino gli Stati Uniti hanno deciso di beneficiare della crisi economica del Paese caraibico con l’esportazione di riso e pasta. Questi dati mettono in risalto la caduta della produzione agricola con conseguenze sempre più difficili per popolazione locale.

L'autore: Beniamino Valeriano

Mi sono laureato in Lettere Moderne all'Università degli Studi di Siena. Ho passato un anno a Madrid, ma poi è iniziata la crisi. Tornato in patria, sono ripartito per il Cile e ho (finalmente) capito di voler vivere e lavorare in Italia. Al momento frequento il master della Business School del Sole24Ore in "Giornalismo economico-politico e informazione multimediale". Sono appassionato di geopolitica, America Latina e musica. Speaker per gioco. twitter: @BenValeriano
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